Come delegato diocesano per il Sovvenire, in occasione dell’apertura dei locali pastorali che ospiteranno tra l’altro il nuovo oratorio “Mosaico” in occasione della Giornata nazionale per le offerte per i sacerdoti, ho incontrato don Idilio ,parroco di Villantria (Villa di Magione) dal 2002. Don Idilio ha sempre avuto una visione da “amministratore fedele” nei confronti della sua parrocchia e dei beni a lui affidati; ne è un esempio la ristrutturazione della chiesa di Collesanto che è stata fatta in completa autonomia, utilizzando i proventi della vendita della casa canonica annessa alla chiesa.

L’idea di fare questo “oratorio” come le è venuta?

“È nata in me fin da quando sono venuto a Villantria. Mi rendevo conto che la popolazione della parrocchia aumentava rapidamente. Non avevamo nemmeno lo spazio per incontrare i bambini. Facevamo catechismo in una casa molto mal messa, le scale per salire alle aule erano ripide e strette, e temevo sempre che i bambini si facessero male… Anche la canonica era da ristrutturare. Allora misi tutte queste esigenze in un progetto che presentai ai parrocchiani con una lettera. Nel mio cuore chiedevo al Signore, davanti all’eucarestia: ‘Dona, Gesù, ai ragazzi e ai giovani un luogo adatto, dove si possano ritrovare come a casa, crescere bene e rendere così questa parrocchia una famiglia capace di aiutare a recuperare la relazione tra persone e istituzioni… a gloria di Dio e per il piacere di stare insieme senza vivere di nostalgia’”.

Pare davvero un’impresa ciclopica. Come avete reperito i fondi?

“Non sono da solo ad amministrare: laici corresponsabili sono al corrente di tutto e rendicontano con trasparenza, per cui tutte le scelte (anche un prestito bancario) sono effettuate insieme. È molto bello condividere le responsabilità – questo mi fa sperare nel futuro perché, anche se mancherà il prete, ci saranno i laici che porteranno ancora avanti questa missione”.

L’arcivescovo Bassetti ha detto che avete fatto come i bambini, con il maialino di coccio: soldino soldino…

“Forse il Cardinale si riferisce al fatto di aver messo da parte le offerte della Visita alle famiglie (ben sei-sette anni) per ristrutturare a fondo la casa canonica di questa parrocchia, e a quando dico, scherzando, che riesco a pagare perché conto anche i centesimi. Perché un conto è spendere, e un conto amministrare. C’è stato un momento in cui sembrava che i fondi dell’8xmille non ci fossero assegnati… il progetto dell’oratorio finì nel cassetto, ma ho continuato a pregare e a sperare finché nel 2013 ci è stato assicurato il contributo dell’8xmille (approvato il 1° luglio 2014), per noi è stato provvidenziale!”.

I parrocchiani ora che dicono di questa opera?

“Per quanto riguarda il parere della comunità, un giorno una persona mi disse: ‘La gente capisce un campo di calcio perché si vede, mentre un oratorio non si vede’, ossia la gente non immagina quali potenzialità possa esprimere, se non vede.

Oggi invece i nuovi locali ci sono e si vedono; di notte è tutto illuminato e la gente può essere contenta. Anche io rimango stupito di quest’opera, ma più di tutto sono contento del fatto che ci sono laici motivati che sentono propria questa iniziativa”.

Giovanni Lolli