1. La sinodalità non è il capitolo di un trattato di ecclesiologia, e tanto meno una moda, uno slogan o il nuovo termine da usare o strumentalizzare nei nostri incontri. No! La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione (Roma, 18-IX-2021).
2. La parola “sinodo” contiene tutto ciò che dobbiamo capire: “camminare insieme” […]. Camminare insieme – laici, pastori, vescovo di Roma – è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica (50° Anniversario del Sinodo dei vescovi, 17-X-2015).
3. Questa strada racconta la storia in cui camminano insieme la Parola di Dio e le persone che a quella Parola rivolgono l’attenzione e la fede. La Parola di Dio cammina con noi (Roma, 18-IX-2021).
4. Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare è più che sentire. È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare (50° Anniversario del Sinodo dei vescovi, 17-X-2015).
5. Popolo fedele, collegio episcopale, vescovo di Roma: l’uno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo, lo «Spirito della verità» (Gv 14, 17) (50° Anniversario del Sinodo dei vescovi, 17-X-2015).
6. Si tratta di ascoltare lo Spirito Santo, come troviamo nel libro dell’Apocalisse: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese» (2, 7) (Roma, 18-IX-2021).
7. Avere orecchi, ascoltare, è il primo impegno. Si tratta di sentire la voce di Dio, cogliere la sua presenza, intercettare il suo passaggio e soffio di vita (Roma, 18-IX-2021).
8. La Chiesa va avanti, cammina insieme, è sinodale. Ma sempre c’è lo Spirito come grande protagonista della Chiesa (Roma, 18-IX-2021).
9. Non dimenticatevi di questa formula: “È parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro obbligo”: è parso bene allo Spirito Santo e a noi. Così dovrete cercare di esprimervi, in questa strada sinodale, in questo cammino sinodale. Se non ci sarà lo Spirito, sarà un parlamento diocesano, ma non un Sinodo (Roma, 18-IX-2021).
10. Noi non stiamo facendo un parlamento diocesano, non stiamo facendo uno studio su questo o l’altro, no: stiamo facendo un cammino di ascoltarsi e ascoltare lo Spirito Santo, di discutere e anche discutere con lo Spirito Santo, che è un modo di pregare (Roma, 18-IX-2021).
11. È vero: lo Spirito Santo ha bisogno di noi. Ascoltatelo ascoltandovi. Non lasciate fuori o indietro nessuno (Roma, 18-IX-2021).
12. Le soluzioni vanno ricercate dando la parola a Dio e alle sue voci in mezzo a noi; pregando e aprendo gli occhi a tutto ciò che ci circonda; praticando una vita fedele al Vangelo (Roma, 18-IX-2021).
13. Abbiate fiducia nello Spirito. Non abbiate timore di entrare in dialogo e di lasciarvi colpire dal dialogo (Roma, 18-IX-2021).
14. I pastori camminano con il popolo: a volte davanti, a volte in mezzo, a volte dietro. Il buon pastore deve muoversi così: davanti per guidare, in mezzo per incoraggiare e non dimenticare l’odore del gregge, dietro perché il popolo ha anche “fiuto”. Ha fiuto nel trovare nuove vie per il cammino, o per ritrovare la strada smarrita (Roma, 18-IX-2021). Continua pagina seguente
15. Il sensus fidei qualifica tutti nella dignità della funzione profetica di Gesù Cristo (cfr LG 34-35), così da poter discernere quali sono le vie del Vangelo nel presente (Roma, 18-IX-2021).
16. Non può esserci sensus fidei senza partecipazione alla vita della Chiesa, che non è solo l’attivismo cattolico, ci dev’essere soprattutto quel “sentire” che si nutre dei «sentimenti di Cristo» (Fil 2, 5) (Roma, 18-IX-2021).
17. La sinodalità ci offre la cornice interpretativa più adeguata per comprendere lo stesso ministero gerarchico (50° Anniversario del Sinodo dei vescovi, 17-X-2015).
18. Il vescovo o il sacerdote che non si sente legato al popolo è un funzionario, non un pastore (Roma, 18-IX-2021).
19. Ci sono molte resistenze a superare l’immagine di una Chiesa rigidamente distinta tra capi e subalterni, tra chi insegna e chi deve imparare, dimenticando che a Dio piace ribaltare le posizioni: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili» (Lc 1, 52), ha detto Maria (Roma, 18-IX-2021).
20. E questo è importante: che nel dialogo possano emergere le nostre miserie personali, senza giustificazione. Non abbiate paura! (Roma, 18-IX-2021).
(Dal sito Opus Dei)
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