11.05.2025 – 4^ Domenica di Pasqua: Una relazione che trasforma 

11.05.2025 – 4^ Domenica di Pasqua: Una relazione che trasforma

Pubblicato da admin, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,

Pochi versetti, quelli che ci riserva il vangelo di questa domenica. E tuttavia densi di significato per l’esperienza che ci fanno intravedere.
A campeggiare è, naturalmente, l’immagine del “buon Pastore”: essa serve a far emergere ciò che risulta decisivo nella vita di un cristiano. Ce lo fanno rilevare fin dall’inizio quei tre verbi che delineano una relazione profonda che interviene tra Gesù e i discepoli.
È lui, Gesù, a prendere l’iniziativa, lui che rivolge a ogni pecora
la sua voce. Gesù non si limita a trasmettere degli insegnamenti, dei messaggi, delle idee: egli ci fa intendere la sua voce.
Anche questa, però, potrebbe venir sommersa dal frastuono che ci circonda, da tanti altri segnali e da tante altre voci che rischiano di coprirla. “Ascoltare” non è dunque un’operazione automatica, che va da sé. Implica attenzione, desiderio, attesa. Richiede l’atteggiamento di chi è disposto e pronto ad accogliere la voce che lo raggiunge.
È proprio a questo punto che fa capolino il verbo “conoscere”: il buon Pastore che ha chiamato con la sua voce, ora fa nascere un rapporto profondo tra lui e ognuno di noi. Non è chiamata in causa solo la ragione, ma tutto l’essere: mente e cuore, volontà e corpo. Entriamo così nel campo dell’amore, un amore smisurato, contrassegnato da un dono straordinario: «io do loro la vita eterna». Non un’esistenza qualsiasi, ma una pienezza che sgorga dalla partecipazione alla vita stessa di Dio.
Quando accade quest’incontro, la persona viene radicalmente trasformata nel profondo. Ostacoli, prove, difficoltà, addirittura persecuzioni non mancheranno, ma il discepolo ha la certezza che nulla e nessuno riuscirà a “strapparlo” dalla mano del Padre, da quel progetto di salvezza che cambia la storia dell’umanità.
Poteva esserci un vangelo più bello di questo per parlare di “vocazione”? C’è un incontro che contrassegna un’esistenza; a partire da esso nulla può più essere come prima. Si prova cosa vuol dire essere “conosciuti” nel profondo, cioè amati e accolti, senza alcuna remora, nonostante le proprie fragilità e le proprie debolezze. Perché il requisito per seguirlo non è una particolare competenza o alcune risorse che si possiedono, ma la disponibilità a lasciarsi amare e a rispondere all’amore con l’amore.
Solo allora è possibile seguirlo, mettersi per la sua stessa via. Con la semplicità di chi si affida a Colui che ha aperto la strada e sa che in qualsiasi frangente può contare sempre sul suo amore e sulla sua misericordia.
(Roberto Laurita)
Una relazione che trasforma

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