STABAT MATER

Nella mia cappella, mentre, pregando il rosario, contemplo il bellissimo crocefisso quattrocentesco sulla parete dietro l’altare, non mi sfugge, al tempo stesso, il volto della stupenda Maestà che sta sul lato sinistro. Stabat mater…«Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria diMagdala…»
Se Maria «era presso la croce di Gesù» sul Calvario, vuol dire che era a Gerusalemme in quei giorni, e quindi ha visto tutto.
Ha assistito a tutta la passione del figlio, alle grida «Barabba, Barabba!», all’«Ecce homo»; ha visto il figlio flagellato, trafitto di spine, coperto di sputi; ha visto il suo corpo sussultare sulla croce nel brivido della morte. Ha visto i soldati dividersi le sue vesti e tirare a sorte quella tunica, che lei stessa gli aveva tessuto con tanto amore. Ha bevuto anche lei il calice amaro della passione.
Dopo Gesù, a lei convengono le parole pronunciate dall’antica figlia di Sion nella sua desolazione: «O voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio». C’erano altre donne, presso la croce; c’era Giovanni. Ma lei è lì come sua madre. E questo fatto la colloca in una posizioneunica.
Mi è capitato, come forse a tutti i sacerdoti, di seguire il funerale di qualche giovane. Quante persone piangono! Ma c’è un pianto che si distingue da quello di tutti gli altri: è il gemito della madre; lei più che piangere è impietrita, e le sue labbra ripetono senza posa il nome del figlio…
Questo mi fa pensare a Maria ai piedi della croce.
Quando sentì il Figlio che diceva «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno», Maria comprese subito che cosa il Padre celeste si aspettava da lei: che pronunciasse anche lei, in cuor suo, le stesse parole: «Padre, perdonali…». Anche lei le disse, anche lei perdonò.
Persino di fronte ad offese indicibili o a danni, che con cattiveria possano essere arrecati alla nostra persona, il Padre, per perdonare, conta anche sul nostro perdono.
Il Signore ci benedica e la Vergine ci abbracci nel suo manto e ci renda capaci come lei di misericordia.
Gualtiero Card. Bassetti – 30 marzo 2020
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SEI TU, GESÙ CROCIFISSO E ABBANDONATO!

HO UN SOLO SPOSO SULLA TERRA GESÙ CROCIFISSO E ABBANDONATO (Chiara Lubich)

All’amico del cuore si è vicini
nel momento della sofferenza.
È lì che si misura la vera amicizia.

Così accade con Gesù, l’amico per eccellenza,
Colui che ti sceglie come suo amico
senza prove, senza merito, a scatola chiusa.

Per questo la sua Amicizia diventa “rapporto nuziale”:
trattandosi di un amore, il suo,
a tutta prova, senza condizioni, fino in fondo,
non può che “ricevere” una “risposta” sullo stesso piano.

Basta accorgersi e poi il rapporto
si fa così intimo da diventare esclusivo.

E puoi dire forte:
“ho veramente un solo Sposo sulla terra,
Gesù Crocifisso e Abbandonato”
cioè Colui che mi ama di continuo,
nelle situazioni più difficili e strane,
anche quando non me ne accorgo.

Non posso non stare “con Lui”
in questa sorprendente arte di Amare. (Dip – continua)

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Pensiero del giorno

Dal Vangelo secondo Giovanni 8,31-42

SE DIO FOSSE VOSTRO PADRE, MI AMERESTE.

Il punto di svolta sta qui: se Dio non è solo il Creatore e Signore ma anche Padre!
Quella gente lo diceva con le labbra: abbiamo un solo padre, Dio…ma in realtà non lo era e rimanevano schiavi del peccato, cioè senza libertà, vera espressione di redenzione, e senza prospettive.
Dio infatti è Padre quando uno si sente figlio e scopre che, in Gesù, può ritrovare la vera libertà, quella appunto di figlio di Dio.
In questo tempo è possibile scoprire e vivere con Dio Padre se, come Gesù,accogliamo e viviamo ciò che Egli vuole o permette nella certezza che tutto è Amore.
Come Padre può forse fare qualcosa di male per un figlio? Non lo può nemmeno pensare!
Così poi anche la preghiera diventa relazione d’Amore con Lui, come lo è tra Lui e Gesù.
E possiamo assaporare la vera libertà.

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