01.10.2023 – 26^ del Tempo Ordinario: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 21,31)

01.10.2023 – 26^ del Tempo Ordinario: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 21,31)

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Il quadretto di vita familiare che oggi Gesù ci presenta è semplice e immediato; in esse molte delle nostre famiglie potranno riconoscere qualche tratto della propria storia. Figli apparentemente sereni e tranquilli nascondono talvolta tormento interiore, rifiuto e insoddisfazione; mentre ragazzi dall’atteggiamento ribelle sono capaci di generosità sorprendente. C’è quindi un’obbedienza che ha il tono dell’apparenza e c’è una disobbedienza che si presenta indisciplinata, ma che in realtà ha una sostanza di impegno.
Nel primo figlio Gesù presenta l’immagine dei “formalisti”, che egli vede incarnati nei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo. Nell’altro figlio invece si profila la categoria dei molti ribelli, dei peccatori, degli indisciplinati per la legge e nel giudizio comune, capaci però di gesti generosi, pronti alle cose belle pur nel deserto della loro esistenza impura. Sono i “pubblicani e le prostitute” della spiegazione, che Gesù aggiunge alla parabola.
La voce “paterna” del Cristo risuona per entrambi questi figli ed è un appello alla conversione e all’impegno anche per i ribelli perché si incamminino totalmente sulla strada del “campo”, cioè della vita nuova.
Il diverso comportamento dei figli, infatti, consente di ricavare dalla parabola una prima indicazione: non conta il dire, è necessario il fare. È il fare che è più importante, non l’obbedienza apparente. Le nostre parole non valgono niente se vengono contraddette dal nostro operare.
Altro elemento importante della parabola è costituito dal ripensamento del secondo figlio. C’è sempre la possibilità di trasformare il no in sì. Dio è paziente, ci dona il tempo della conversione. Perché al Signore interessa l’autenticità del nostro cuore. E sono i fatti a parlare da sé, a mostrare ciò che è avvenuto nel profondo del cuore. Che le nostre azioni nascano sempre più da un cuore retto che ama il Signore e i fratelli.