01.11.2015 – 31^ Tempo Ordinario: Siamo figli di Dio!

01.11.2015 – 31^ Tempo Ordinario: Siamo figli di Dio!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

La santità accade perché siamo figli! Un figlio è curato dal genitore che lo vorrebbe ogni giorno migliore, e tutto cerca di fare per il suo bene. Non solo: non riesce a nemmeno a pensare che sia lontano. E se ne deve accettare la lontananza, non vede l’ora che ritorni! E Dio come Padre non farà almeno come facciamo noi? Diciamo almeno perché Lui fa molto di più.

Proviamo a pensare alla venuta di Gesù, al sua farsi carne così da poter vivere la nostra stessa vita. Non solo: ma con la volontà reale di farcene partecipi! Ed ecco allora una vita d’amore che riceve il suo sigillo sulla croce che spezza il velo e apre l’orizzonte della risurrezione come ambiente di santità. E allora posso vivere da figlio per godere un giorno la visione piena del Padre.

Il figlio si fida; ascolta cosa dice il Padre e lo fa; non teme; anche se scoppia un incendio, è sicuro nelle braccia del Padre; è certo che, quando ha fame, il Papà gli dà da mangiare; può soffrire ma sa che il Padre è vicino e si guardano negli occhi; vive ogni istante come un gioco e sa che il Papà è per lui, per farlo giocare.

La santità dice quanto è grande l’amore di un Padre che educa i suoi figli ad amare con la sua stessa misura: “siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro celeste”. E cos’è la misericordia se non un amore ricevuto e poi dato? Se Gesù è venuto a servire e dare la vita per noi, anche noi siamo chiamati a spenderla per gli altri.

Se il servizio fa l’altro più di sé, il dare la vita fa scomparire perché l’altro possa crescere. E si scompare anche quando, dopo aver dato i propri consigli educativi, ci si pone a rispettiva distanza per permettere all’altro di provare a viverli nella sua libertà.

La santità è pienezza di amore! Ricordiamo l’immagine di un bambino che, abituato a fare atti d’amore, carica più piatti e prova a trasportarli verso il lavastoviglie. Pensiamo ad una mamma che corre a toglierli dalle piccole mani. Essa salva i piatti mentre Dio come Padre se li gioca purchè il figlio impari ad amare. Da qui la santità diviene un provare,  sbagliare e ricominciare sempre. È questo gioco che strappa il sorriso del Padre che vede la crescita di un figlio.