01.11.2020 – Solennità di tutti i Santi: Beati i poveri in spirito (Mt 5,3)

01.11.2020 – Solennità di tutti i Santi: Beati i poveri in spirito (Mt 5,3)

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1.BEATI I POVERI IN SPIRITO: “Quelli che hanno il cuore povero, in cui può entrare il Signore con la sua costante novità. Quando invece il cuore si sente ricco, è talmente soddisfatto di sé stesso che non ha spazio per la Parola di Dio, per amare i fratelli, né per godere delle cose più importanti della vita”. (GE 68)
È il momento di liberare il cuore attraverso il metodo delle priorità. Cos’è più importante? Fare in modo che Dio si trovi al suo posto: ora è in cima, quando la scelta di Lui guida tutte le altre; ora è al centro, quando l’Amore prevale sull’odio, il rancore, oggi sull’indifferenza; ora è nel profondo, quando si entra con Lui nel silenzio e accade il tu per tu, il faccia a faccia.
2.BEATI QUELLI CHE SONO NEL PIANTO: “Quando la “persona si lascia trafiggere dal dolore e piange nel suo cuore, è capace di raggiungere le profondità della vita e di essere veramente felice. … È consolata, ma con la consolazione di Gesù e non con quella del mondo. Così può avere il coraggio di condividere la sofferenza altrui e smette di fuggire dalle situazioni dolorose. …e scopre che la vita ha senso nel soccorrere un altro nel suo dolore, nel comprendere l’angoscia altrui, nel dare sollievo agli altri. Questa persona sente che l’altro è carne della sua carne, non teme di avvicinarsi fino a toccare la sua ferita, ha compassione fino a sperimentare che le distanze si annullano. (GE 76)
È il momento i cui non si fanno più i ragionamenti umani ma si guarda la persona, ci si fa uno con lei. E nasce quel rapporto che è di per sé colmo di consolazione perché non ti fa sentire più solo. Sa che su qualcuno, egli può contare.
3.ESSERE MITI: “Egli disse: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita» (Mt 11,29). Se viviamo agitati, arroganti di fronte agli altri, finiamo stanchi e spossati. Ma quando vediamo i loro limiti e i loro difetti con tenerezza e mitezza, senza sentirci superiori, possiamo dar loro una mano ed evitiamo di sprecare energie in lamenti inutili. (GE 72;74)
È il momento in cui s’impara a distinguere ciò che è essenziale da ciò che è secondario. Quante volte si accadono dissidi o polemiche per motivi del tutto banali?
4.BEATI QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DELLA GIUSTIZIA: “Certo la parola “giustizia” può essere sinonimo di fedeltà alla volontà di Dio con tutta la nostra vita, ma se le diamo un senso molto generale dimentichiamo che si manifesta specialmente nella giustizia con gli indifesi: «Cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova» (Is 1,17). Tale giustizia incomincia a realizzarsi nella vita di ciascuno quando si è giusti nelle proprie decisioni, e si esprime poi nel cercare la giustizia per i poveri e i deboli. (GE 79)
È il momento in cui ci si prodiga per la più vera dell giustizie: ridare a Dio il suo posto che è quello di creatore e Padre e agli altri quello di creature e figli! È vivere ogni giorno per la fraternità universale!
5.BEATI I MISERICORDIOSI: “Occorre pensare che tutti noi siamo un esercito di perdonati. Tutti noi siamo stati guardati con compassione divina. Se ci accostiamo sinceramente al Signore e affiniamo l’udito, probabilmente sentiremo qualche volta questo rimprovero: «Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?» (Mt 18,33). (GE 81;82)
È il momento in cui la misericordia di Dio, nella confessione, ha trapassato l’anima facendola nuova, ha perdonato i peccati e a cambiato il modo di vedere l’altro nella sua miseria dalla quale per la grazia di Dio si è fatti usciti.
6.BEATI I PURI DI CUORE: “Chi ha un cuore semplice, puro, senza sporcizia, perché un cuore che sa amare non lascia entrare nella propria vita alcuna cosa che minacci quell’amore, che lo indebolisca o che lo ponga in pericolo. Quando il cuore ama Dio e il prossimo (cfr Mt 22,36-40), quando questo è la sua vera intenzione e non parole vuote, allora quel cuore è puro e può vedere Dio. (GE 83;86)
È il momento in cui si dice a Dio attraverso l’umanità di Gesù: non posso barattare l’amore di Gesù per me con ciò che mi viene proposto di allettante. Sarebbe uno scambio in perdita grave. Mi ricordo di Gesù che non mi ha mai deluso!
7.BEATI GLI OPERATORI DI PACE: “I pacifici sono fonte di pace, costruiscono pace e amicizia sociale. A coloro che si impegnano a seminare pace dovunque, Gesù fa una meravigliosa promessa: «Saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Egli chiedeva ai discepoli che quando fossero giunti in una casa dicessero: «Pace a questa casa!» (Lc 10,5). (GE 88)
È il momento in cui si va verso qualcuno senza altro motivo che “dare pace!”. È la base per un colloquio vero che porta all’apertura del cuore e al cambiamento di vita.
8.BEATI I PERSEGUITATI PER LA GIUSTIZIA… BEATI VOI QUANDO VI INSULTERANNO, VI PERSEGUITERANNO: “Il cammino cristiano va controcorrente fino a farci diventare persone che con la propria vita mettono in discussione la società, persone che danno fastidio. Quanta gente è perseguitata ed è stata perseguitata semplicemente per aver lottato per la giustizia, per aver vissuto i propri impegni con Dio e con gli altri. Se non vogliamo sprofondare in una oscura mediocrità, non pretendiamo una vita comoda, perché «chi vuol salvare la propria vita, la perderà» (Mt 16,25). Le persecuzioni non sono una realtà del passato, perché anche oggi le soffriamo, sia in maniera cruenta, come tanti martiri contemporanei, sia in un modo più sottile, attraverso calunnie e falsità. Gesù dice che ci sarà beatitudine quando «mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia» (Mt 5,11). Altre volte si tratta di scherni che tentano di sfigurare la nostra fede e di farci passare per persone ridicole. (GE 90.91.94)
È il momento in cui l’impegno per il regno di Dio si fa più intenso e arriva la persecuzione dell’assenza, cioè del ritiro di pochi o tanti, provocato dal timore. È sentire interiormente la ferita del rifiuto e vedere che avanza ciò che è contrario al vangelo.

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