03.07.2016 – 14^ Tempo Ordinario: Uno stile inconfondibile

03.07.2016 – 14^ Tempo Ordinario: Uno stile inconfondibile

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Quando si tratta di “lavorare” per Gesù, cambia per davvero lo stile.
Preparare la strada.
Il compito affidato a ogni apostolo non è quello di presentare se stesso, ma disporre le menti e i cuori degli uomini ad accogliere Cristo nella loro vita e così possa cadere ogni prevenzione. Chi vede può stupirsi e pensare: ma questi da dove vengono? E la curiosità lo spingerà ad indagare, ad andare a vedere!
Il modo per farlo lo suggerisce Gesù:
a. Pregare.
La preghiera non ha l’obiettivo di convincere Dio a inviare operai ne suo campo (questo evidentemente non avrebbe senso), ma ha lo scopo di trasformare il discepolo in apostolo. Gli dona equilibrio, buona disposizione, pace interiore; lo libera dall’ orgoglio, dalla presunzione; lo rende capace di superare opposi-zioni, delusioni e insuccessi; gli rivela, momento per momento, il volere del «padrone della messe».
b. Condizione.
Si viene inviati come agnelli in mezzo a lupi che sono simbolo di violenza, di tracotanza. Mentre l’agnello indica mansuetudine, debo-lezza, fragilità; e può scampare dall’aggressione del lupo solo se il pastore interviene in sua difesa.
È dunque necessario che si vigili perché non insorgano nel cuore i sentimenti dei lupi: la rabbia, l’ingordigia, il risentimento, la volontà di prevalere e di prevaricare. Questi sentimenti portano infatti a compiere le azioni dei lupi: l’abuso di potere, le aggressioni, le violenze, le offese, le menzogne. La storia della chiesa sta a provare che, quando i cristiani si sono trasformati in lupi, hanno sempre fallito la loro missione.
c. I mezzi per la missione.
Gesù li enuncia in modo negativo: né borsa, né bisaccia, né sandali. Chi non sa rinunciare a sicurezze umane, chi non ha il coraggio di riporre la sua fiducia unicamente nella forza della Parola che annuncia e nella protezione del Pastore, non sarà riconosciuto come testimone del regno, composto solo da «agnelli».
d. Dare una “buona notizia”.
Sono venuto ad annunciarti la pace; porto la pace a te, alla tua famiglia, alla tua casa! A prescindere dall’accoglienza o meno. È dono che va accolto nella libertà e crea responsabilità.
e. Cura dei malati
Dove non si nota alcun cambia-mento, alcuna trasformazione della condizione dell’uomo e della società, il regno di Dio non è ancora giunto. L’avvento e la presenza di Gesù si capiscono dai gesti concreti che sollevano dalla sofferenza.
Gioia interiore.
È la convalida di ciò che si è compiuto e la “paga” di Dio.
Ciò che resta
La certezza di avere un Padre che ama e chiede di amare.
La missione è così compiuta!