Quel modello esemplare che è Gesù ci aiuta a        comprendere che si sceglie l’ultimo posto non per una sorta di masochismo spirituale o di falsa umiltà, ma perché da lì si riesce   davvero a  servire e abbracciare tutti.

Nessuno è escluso, non c’è chi rimanga sopra o sotto, fuori o  dentro. Tutti sono inclusi nell’abbraccio della misericordia e del servizio.

L’ultimo posto è quello dal quale tutti possono  essere amati e serviti. È  posporre il proprio utile a quello degli altri. Mettersi sempre un gradino sotto di   loro e  sotto il loro bisogno.

È però possibile inserire un’ultima considerazione.

Il vero posto nel quale stare è quello che il Signore ci assegna, come fa il     padrone di casa che dice   all’ invitato: ”Amico,   vieni più avanti!”

(Lc 14,10).

Ci si mette all’ultimo posto per vivere questa attesa: che sia la  parola del Signore a indicarci  dove stare.

Sapendo che la nostra   beatitudine è stare lì, dove lui ci fa sedere.

(EDB, Messa Quotidiana, 03.11.2018)