07.12.2014 – 2^ Avvento: VIENI, SIGNORE GESÙ’ abbiamo perso l’orientamento!

07.12.2014 – 2^ Avvento: VIENI, SIGNORE GESÙ’ abbiamo perso l’orientamento!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Consolate, Consolate il mio popolo (Is 40,1)

La consolazione di Dio non si riduce ad una tenera carezza che rincuora; Dio consola soccorrendo chi si trova in condizioni disperate, consola il misero sollevandolo dalla polvere (1Sam 2,8), mutando il suo lamento in danza e il suo grido in canto di gioia (Sal 30,12).

Lo Spirito Santo è chiamato da Gesù Consolatore (Gv 14,15) perché, con la sua venuta, rinnova la faccia della terra (Sal 104,30).

Per il popolo liberato inizia una nuova tappa. Il Signore sta per venire. Bisogna preparargli la strada, non però che conduca l’ uomo a Dio, ma che permetta a Dio di giungere all’uomo.

L’ apertura di questa nuova strada indica la disposizione interiore ad abbandonare i cammini antichi, quelli che Dio ha sempre rifiutato: «I miei pensieri non sono i vostri pensieri e le vostre vie non sono le mie vie» (Is 56,7-8). I monti da abbassare e le valli da colmare rappresentano gli impedimen-ti all’incontro, alla comunicazione, alla reciproca stima fra i popoli di diversa cultura, razza, religione. Solo rimuo-vendo questi ostacoli è possibile prepa-rare la via al Signore, via dell’intesa, del perdono, della riconciliazione.

Il  Signore stesso precede e, come un pastore, conduce le sue pecore, «portando in braccio gli agnellini e conducendo pian piano le pecore madri» (v. 11).

L’immagine è commovente, mostra la tenerezza di Dio nei confronti dei più deboli. Tenero, dolce, paziente, egli rispetta i tempi e i ritmi spirituali di ognuno: apprezza chi cammina spedito, ma rivolge le sue attenzioni e premure a chi avanza con fatica, a chi si attarda lungo il cammino. Dio non abbandonerà mai 1’uomo, lo andrà sempre a cercare in ogni terra di schiavitù, lo prenderà fra le braccia e lo accompagnerà lungo il cammino che conduce alla libertà.

Il battesimo di conversione per il perdono dei peccati (Mc 1,4)

Cosi proclama Giovanni il Battista

Siamo stati orientati dalla cultura e dalle contraddizioni più vistose e assurde, dalla bugia e dall’inganno di avere tutto sotto controllo. Orientati dalla divinità denaro che ha posto “gli affari sono affari” al di sopra della giustizia e della dignità della persona.

Il battesimo, l’immersione in Dio che Gesù propone, prevede un mutamento di orientamento totale e globale rispetto a quello dato dal mondo, anzi prevede la consacrazione di questo ri-orientamento globale come il momento più alto e decisivo della vita di un uomo.

Giovanni sottolinea quanto importante sia immergersi in Uno forte, il più forte, Colui che è al di sopra e oltre tutto, Colui, il solo, che può immergere nel mare dello Spirito.

In settimana: muoversi in Dio è fondamentalmente ri-orientarsi a ogni passo.