08.04.2019 – 5^ Quaresima: GESÙ AL CENTRO DELLA VITA

08.04.2019 – 5^ Quaresima: GESÙ AL CENTRO DELLA VITA

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

1° QUADRO

“Ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti”. (Fil 3,8.10.11))

Spiega tutto quella prima parola (novembre 1969) che ha segnato la mia scelta di Gesù: non sei tu a scegliere me ma io ho scelto te.

Questa parola ha fatto cadere il passato – magari con fatica – e potevo davvero fidarmi; e ha lanciato nel futuro in cui ho potuto vedere il perché ero al mondo.

Una parola che distruggeva e poi costruiva: ero immesso nel crogiolo di una parola vera perché ne potesse uscire quel Gesù che amavo, desideravo e volevo. Il tutto della mia vita!

2° QUADRO

“Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa” (Is 43,18.19).

Era il 20 gennaio 2011/ore 11:50 – Esprimevo in preghiera la nuova rigenerazione.

Grazie, mio Dio, per l’esperienza di grazia. Tu per davvero intervieni nella storia. Come se tu stesso mi dicessi: “Non ricordare più le cose passate! Perché non sono più, non ci sono proprio, non vanno più nominate. Ecco ne sono nate di nuove! È la novità del mio “tocco” colmo di Amore infinito. È questo essere toccati da me che sana, illumina, rinvigorisce, rigenera la vita” (Isaia, cap. 43, vers. 18-19).

E la mia risposta suonava così:

“Credo in Te, mio Dio, come non ho creduto mai. È la fede in Te di nuovo conio. È credere definitivamente che Tu operi “prendendo” il negativo, in Te Gesù Abbandonato, e “ridonando” il positivo, in Te Gesù Verbo ed Eucaristia, per essere presente tra noi, in Te Gesù in mezzo, e in Te c’è tutta la Trinità”.

E chiedevo:

“Fa, mio Dio che l’Amore – effuso da Te e diffuso nel mio cuore – rifluisca nella mia vita di uomo e di prete. Io desidero essere il “tuo” Amore su di me. Passi dunque l’Amore in tutto ciò che faccio. Il mio agire possa dire il mio essere Amore tuo”.

3° QUADRO

“Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo” (Gv 8,9) .  

È l’immagine forte e decisiva per una scelta di vita. Là Gesù trova me e te. Là in ogni punto dove siamo. Egli aspetta un momento come questo. Con Lui solo, e io, tu là in mezzo. Il colloquio è proprio vitale. Egli vede la nostra vita nella sua interezza, nella sua parte buona e meno buona. E può pronunciare anche ora la sentenza: Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più. (Gv 8,11).

Egli chiude in sé il peccato dell’uomo e lo rimanda con la sua grazia, rendendolo capace di rompere con la vita sbagliata.

Come alla donna viene suggerito di non complicarsi la vita con atteggiamenti errati e di sviluppare invece le possibilità di vita, anche in noi, dopo il riconoscimento e l’esperienza di fragilità, Egli rimette in moto e rafforza la capacità del tanto bene che possiamo compiere.

È un colloquio con Gesù, se vogliamo, quotidiano, dove Lui può cancellare il negativo di prima, e lanciare nel positivo che è pronto per essere realizzato. È scegliere ogni giorno la strada giusta, quella di un amore limpido.