08.06.2025 – Pentecoste: AVVENTURA INSIEME ALLO SPIRITO 

08.06.2025 – Pentecoste: AVVENTURA INSIEME ALLO SPIRITO

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Lo Spirito insegna ogni cosa.
Egli conosce tutto e lo fa conoscere a tutti coloro che lo desiderano e per quanto ne sono capaci. C’è una visione ampia e soprattutto che è da Dio.
Anche la sua preghiera è azzeccata: “Colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio (Rm 8,27).
Lo Spirito ricorda ciò che ha detto Gesù.
È così che lo “forma” in noi, soprattutto attraverso la Parola e l’Eucaristia.
Gesù garantisce: “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita” (Gv 6,63).
La Liturgia chiede: “Padre, santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito, perché diventino per noi il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo… e per essi lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo” (dal 2° Canone).
Lo Spirito che ha le sue ispirazioni
“Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo” (1Gv 4,1). Il discepolo autentico non accoglie tutto, ma solo ciò che viene certamente da Dio. Occorre capacità di discernimento per distinguere ciò che è da Dio o dal mondo, ciò che fa vivere da ciò che illude.
” In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio”. Riconoscere Gesù è questione di affinità (Affine vuol dire confinante, dai confini vicini: af+fine = ad (presso) + finis (confine, termine, fine), nel senso di amarlo, avendo sempre il capo sul petto del maestro come Giovanni (Gv 13,25). L’amore è questione di affinità di cuori ed è benedizione scoprire l’amore di Dio.
Lo Spirito come Amico che rimane con noi per sempre.
Avverte Paolo: “Non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione” (Ef 4,30). E accade quando:
➢ Non ci si accorge di Lui, decidendo autonomamente senza interpellarlo. Triste Lui ma anche te. Le scelte infatti che parevano le migliori, manifestano tutta la loro precarietà. Non fanno felice te e nemmeno altri che possono, talora, esserne irritati.
«Ecco, diffido delle decisioni prese in maniera improvvisa. Diffido sempre della prima decisione, cioè della prima cosa che mi viene in mente di fare se devo prendere una decisione. In genere è la cosa sbagliata. Devo attendere, valutare interiormente, prendendo il tempo necessario. La sapienza del discernimento riscatta la necessaria ambiguità della vita e fa trovare i mezzi più opportuni, che non sempre si identificano con ciò che sembra grande o forte» (Papa Francesco intervista di P. Antonio Spadaro )
➢ Dove c’è discordia. “Il giusto non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino” (Sal 15,3); “Custodisci la lingua dal male, le labbra da parole di menzogna” (Sal 34,14); “Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana” (Gc 1,26).

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