08.12.2013 – 2^ Avvento / A Maria Immacolata: VIVERE PER INCONTRARLO: APRIRE IL CUORE ALLA PAROLA!

08.12.2013 – 2^ Avvento / A Maria Immacolata: VIVERE PER INCONTRARLO: APRIRE IL CUORE ALLA PAROLA!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Dove sei? Mi sono nascosto!

Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te!

Questi sono due momenti fondamentali per la nostra umanità: l’uomo che si nasconde perché non riconosce Dio come Amore e ha paura; Maria, la donna nuova per l’umanità, accoglie Dio, le fa tutto lo spazio possibile e il turbamento non la porta a nascondersi anzi Lei dialoga con Dio che non la schiaccia ma la innalza al suo rango come Regina Madre.

Ecco la differenza tra il peccato che è la più grande menzogna su Dio che da Padre diventa padrone; l’egoismo più puro che intende costruire in proprio la vita; e l’ipocrisia dilagante che prende a misura del bene e del male l’opinione corrente: se tutti fanno così allora si può fare così.

Ora si capisce perché Maria è grande: Lei permette a Dio di entrare nella sua vita con la sua Parola che è poi Gesù, lascia che Dio guidi i lavori nella realizzazione del progetto su di Lei. Ed è anche vera Madre: Lei insegna a fare altrettanto a noi suoi figli.

Ora si capisce anche perché Gesù dice: imparate da me che sono mite ed umile di cuore.

Ora si capisce l’umiltà di Papa Francesco che ci dice di tornare a Dio nella confessione dove la vergogna e l’umiltà si incrociano e ci portano a rango di Dio come suoi veri figli

“La Chiesa nella sua saggezza indica ai credenti il sacramento della riconciliazione. E noi siamo chiamati a fare questo: «Andiamo dal fratello, dal fratello prete, e facciamo questa nostra confessione interiore: la stessa che fa Paolo: “Io voglio il bene, vorrei essere più buono, ma lei sa, delle volte ho questa lotta, delle volte ho questo, questo e questo…”». E così come «è tanto concreta la salvezza che ci porta Gesù, tanto concreto è il nostro peccato».

Il Pontefice si è poi riferito a quanti rifiutano il colloquio col sacerdote e sostengono di confessarsi direttamente con Dio. Certo — ha commentato — «è facile, è come confessarsi per e-mail… Dio è là, lontano; io dico le cose e non c’è un faccia a faccia, non c’è un incontro a quattrocchi».

Il Sacramento della Penitenza o Confessione è come un “secondo battesimo”, che rimanda sempre al primo per consolidarlo e rinnovarlo. In questo senso il giorno del nostro Battesimo è il punto di partenza di un cammino bellissimo, un cammino verso Dio che dura tutta la vita, un cammino di conversione che è continuamente sostenuto dal Sacramento della Penitenza.

Pensate a questo: quando noi andiamo a confessarci delle nostre debolezze, dei nostri peccati, andiamo a chiedere il perdono di Gesù, ma andiamo pure a rinnovare il Battesimo con questo perdono. E questo è bello, è come festeggiare il giorno del Battesimo in ogni Confessione. Pertanto la Confessione non è una seduta in una sala di tortura, ma è una festa.  La Confessione è per i battezzati! Per tenere pulita la veste bianca della nostra dignità cristiana!

Io non mi posso battezzare più volte, ma posso confessarmi e rinnovare così la grazia del Battesimo. È come se io facessi un secondo Battesimo. Il Signore Gesù è tanto buono e mai si stanca di perdonarci. Anche quando la porta che il Battesimo ci ha aperto per entrare nella Chiesa si chiude un po’, a causa delle nostre debolezze e per i nostri peccati, la Confessione la riapre, proprio perché è come un secondo Battesimo che ci perdona tutto e ci illumina per andare avanti con la luce del Signore”.

Per concludere:

Essere pronti: Vivere per incontrarlo come Maria. Per questo: Aprire il cuore alla Parola e crederci fino in fondo. “Avvenga per me secondo la tua Parola”: sulla bocca di Maria rivela la sua ansia di vedere presto realizzato il progetto del Signore. Dove entra Dio, lì giunge sempre anche la gioia.

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