11.12.2016 – 3^ Avvento: Lo scandalo di Gesù

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo” (Mt 11, 6).

Giovanni sente parlare delle “opere del Messia” e avverte che questo modo di agire di Gesù non combacia con la sua idea di Messia, protagonista del giudizio di Dio. Gesù infatti agisce con indicibile misericordia e con amore tenerissimo verso i peccatori. Può essere fin troppo comprensibile una certa perplessità.

Ma egli, da vero uomo di fede, non tiene questi dubbi nel suo cuore, ma li sottopone al giudizio di Gesù. E la risposta di Gesù enumera cinque azioni con le quali egli si mostra benefico verso gli infelici e i peccatori. I miracoli e l’annunzio del regno sono espressione della misericordia con cui Dio si rende presente in mezzo al suo popolo. Di fronte a questa misericordia, la severità del giudizio e la condanna del peccato sembrano passare in seconda linea.

Gesù conclude: Beato colui che non si scandalizza di me. “Scandalo” significa tendere una trappola, mettere ostacoli. Sarà veramente beato chi non cadrà in trappola, ossia accetterà la bontà misericordiosa del Signore, che Dio si manifesti cioè non nella potenza del giudizio e di una collera vendicatrice, ma nella debolezza scandalosa di un amore che si fa vicino agli umili e ai sofferenti, a tutti coloro che hanno bisogno di essere salvati da questo amore.

PROPOSTA.

Per non scandalizzarsi di Gesù proviamo ad uscire dalla nostra comodità e dalla ricerca dei propri interessi, per aiutare l’uomo che ha realmente bisogno. In due maniere:

a)           S. Giacomo ci dice: “non lamentatevi gli uni degli altri” (Gc 5,9). Invita quindi ad incoraggiare il positivo che è nei fratelli con cui viviamo; a puntare su ciò che unisce. Sopportare con animo forte le prove e le difficoltà che si incontrano nelle nostre giornate. Come il Signore è paziente con noi, così anche noi coltiviamo la pazienza verso il prossimo.

b)          Preparare concretamente – per domenica prossima – l’offerta natalizia per la Caritas.

IN CASA

Gesù si svela come uno che vive nel mondo dell’emarginazione spargendo luce per i ciechi, facendosi gamba per lo zoppo e orecchio per il sordo, operando salvezza nel malato senza speranza e dando, a chi è morto, la vita. È questo il mondo suo dove la Buona Notizia, che è proprio Lui, è accolta e benedetta.

Domande:

Quale posto hanno i poveri? Quelli di pane e quelli di Dio?

Siamo anche noi decisi a farci occhio per chi non vede? E a farci orecchio per il sordo senza pretendere che egli debba sentire per la voce alzata, magari in malo modo?

Sappiamo accompagnare chi fa fatica a camminare, adattandoci al suo passo e non cercando di tirarlo a fare il nostro che ha sempre fretta?

Sappiamo stare accanto a chi è malato con la pazienza di chi dona del tempo e non come uno che sente il dovere di farlo?

Quando ci troviamo in casa di chi ha perso una persona cara, soffriamo anche noi con lei o ci esprimiamo con sufficienza alterando quel momento con discorsi troppo alti o anche fuorvianti, per non pensare a ciò che è accaduto?

Educhiamo i figli con questo stile che li porterà verso Gesù come un amico con cui si può stare e con cui si può lavorare?

Siamo convinti che si capisce Gesù quando si vive la sua vita, si hanno i suoi pensieri e si compiono i suoi gesti e non con il semplice annuncio?

Operazione CASA 20 minuti

… per gli ultimi: isolati, soli, bisognosi … ogni giorno … per una settimana.

guardarsi intorno e scoprirli …                           non ci vorrà molto!