13.11.2016 – 33^ Tempo Ordinario: Vedere le cose con l’occhio di Dio!

13.11.2016 – 33^ Tempo Ordinario: Vedere le cose con l’occhio di Dio!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Gesù entra in Gerusalemme.

I discepoli guardano il tempio e affermano: guarda che meraviglia questa costruzione.

Gesù dice, in controtendenza: guardate che non rimarrà pietra su pietra. Una tale espressione era ritenuta blasfema in quanto l’edificio veniva ritenuto indistruttibile.

Quando accadrà questo?

Gesù non dice quando ma che cadrà.

Storicamente nel 70 le truppe di Tito, nonostante che egli non volesse, hanno distrutto questo santuario.

C’è un’ era antica che termina ed è la religione del tempio fatta di riti e propiziazioni e nasce quella dell’amore.

Gesù usa un linguaggio apocalittico che non significa catastrofico, ma indica un’azione che toglie un velo, svelando qualcosa: ciò che prima non si capiva!

Gesù vuole togliere il velo che impedisce di vedere le cose con l’occhi di Dio.

Cosa intendevano gli apocalittici?

Ci si rendeva conto che le cose non andavano bene e c’erano le ingiustizie di ogni genere; ma dicevano: noi ci auguriamo che questo mondo crolli…

È prevista fine del mondo antico per dare origine al mondo nuovo.

Cosa fare?

1.     Non lasciarsi ingannare!

Ci saranno persone che dicono: sono io che faccio un mondo nuovo. State attenti può essere il vecchio che si veste di nuovo. Quanti hanno tentato di dire via nuova, mondo nuovo – tutto va bene purché mi piaccia! – e seguire quindi la mentalità corrente

2.     Non spaventarsi.

È solo il capovolgimento, la pasqua che si realizza, il vero uomo nuovo sorge.

Ma il mondo antico non si rassegna a scomparire. È il potere religioso che continua a inseguire una falsa immagine di Dio, che va placato per non farlo arrabbiare e così meritare i castighi. Gesù inizia ad una nuova realtà che il sacrificio per amore.

La reazione è la persecuzione, che però diviene occasione per dare testimonianza. 

Il discepolo non è chiamato a vincere ma a convincere; egli vuole accompagnare attraverso l’amore fatto con dolcezza. Per questo non servono risposte preparate che tendono a generare un vincitore. Vanno date le risposte che vengono dallo Spirito. L’aggressività rovina tutto. Anche in casa può accadere di non essere capiti!

Ma una domanda s’impone:

Per quale causa sono dunque perseguitato: per la scelta di un mondo nuovo o perché ho perso il sapore e quindi sono calpestato?

Conclusione: nemmeno un capello sarà toccato e quel che conta è la perseveranza. Nessuno può toccare, tantomeno distruggere, quella vita di amore che è stata introdotta nel mondo.