14.05.2023 – Domenica 6^ di Pasqua: Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito (Gv 14,16)

14.05.2023 – Domenica 6^ di Pasqua: Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito (Gv 14,16)

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Prima di passare da questo mondo al Padre, Gesù promette ai suoi discepoli il dono dello Spirito, del Paraclito, l’“avvocato”, che conforterà e proteggerà i discepoli stessi nella lotta che dovranno sostenere in un mondo talvolta ostile. Gesù promette lo Spirito, la sua venuta e la sua intercessione. Lo Spirito che Gesù ci dona sarà “nel” discepolo, diventando così principio di vita interiore, che manifesta la presenza del Cristo. Il brano evangelico di oggi, inizia con un’esigenza: amarlo. E Gesù “domanderà” al Padre un altro “soccorso”, un altro Paraclito: sarà Colui che aiuta, l’intercessore, l’avvocato.
In vista degli avvenimenti drammatici che si annunciano e per prepararsi al tempo della prossima solitudine che sarà, a imitazione della sorte subita dal Cristo, un tempo di persecuzione, i discepoli hanno bisogno di un sostegno, di una guida, di un protettore. Gesù era stato finora il loro soccorso ora egli se ne va, perciò essi hanno bisogno di un altro soccorso e il Padre lo manda nel nome di Gesù, come sostituto di Gesù, per continuare la sua opera per mezzo dei suoi discepoli. Lo Spirito apporta ai discepoli la piena intelligenza del-la rivelazione fatta da Gesù e li mette in condizione di testimoniare. Solo chi si apre totalmente e si dà allo Spirito lo conosce e lo Spirito si rende presente e al tempo stesso si fa riconoscere.
Nel cristiano lo Spirito è la realtà più importante e più vera, il fondamento della sua esistenza cristiana. Allora capiamo quanto sia importante per noi “conoscere” lo Spirito, saper distinguere la “sua voce” dalle mille altre voci del mondo.
Lo Spirito che il Signore risorto promette e che viene dal Padre, è lo Spirito di amore; e di questo noi siamo chiamati a rendere testimonianza. È quell’amore scambievole che dovrebbe caratterizzare i nostri rapporti di amicizia, in famiglia, nel lavoro, a scuola, nel gioco, nel tempo libero. “Guardate come si amano e sono pronti a dare la vita l’un per l’altro”, dicevano i pagani dei primi cristiani.