14.12.2014 – 3^ Avvento: Riscoprire il vero significato dell’Avvento

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,

Per John Henry Newman il nome del cristiano è “colui che attende il Signore”.

Invece dobbiamo riconoscerlo: da secoli, in occidente, l’attesa della venuta del Signore è una dimensione perlopiù assente nella vita di fede dei cristiani.  Era il rammarico di Ignazio Silone che scriveva: “Mi sono stancato di cristiani che aspettano la venuta del loro Signore con la stessa indifferenza con cui si aspetta l’arrivo dell’autobus”.

Rivelatore di questa realtà è il modo abituale di comprendere e vivere l’Avvento. Lo si è ridotto a tempo di preparazione alla festa del Natale. Senza comprendere che l’Avvento è la chiave di tutto l’anno liturgico. Fa comprendere infatti la celebrazione delle feste della manifestazione del Signore nella carne: i fatti che hanno immediatamente preceduto la nascita di Gesù Cristo, la sua nascita a Betlemme, la manifestazione ai Magi, il battesimo nel Giordano fino alle nozze di Cana.

Capìti nella loro intelligenza spirituale, i testi liturgici dell’Avvento esprimono non l’attesa di una nascita già avvenuta nella storia una volta per tutte, quanto piuttosto l’attesa della definitiva venuta di Cristo nella gloria.

Domandiamoci: ma com’è possibile che la liturgia cristiana, che è sempre memoriale della morte e risurrezione di Cristo finché egli venga, faccia di noi cristiani gente per la quale il Signore non è ancora nato e dobbiamo attendere la sua nascita?

In realtà l’Avvento è il solo specifico cristiano, perché un tempo di digiuno e penitenza come la Quaresima la condividiamo con  l’islam, il tempo della Pasqua con l’ebraismo, ma l’attesa della venuta del Kyrios è solo cristiana. Solo noi cristiani attendiamo il ritorno di Cristo da lui stesso promesso: “Sì vengo presto! Amen.” (Ap 22,20).

Goffredo Boselli                             www.monasterodibose.it