17.05.2015 – Ascensione del Signore: Due perle di futuri Santi!

17.05.2015 – Ascensione del Signore: Due perle di futuri Santi!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,

Papa Francesco promulga il decreto che riconosce le virtù eroiche, ‘la venerabilità’, della serva di Dio Giulia Colbert e l’eroicità delle virtù dei due sposi Sergio e Domenica Bernardini.

Giulia, la marchesa amica dei poveri

Laica, vedova del marchese Tancredi Falletto di Barolo, anche lui in attesa di salire agli onore degli altari, e fondatrice della Congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore, Giulia è morta a Torino il 19 gennaio 1864: amica di Silvio Pellico, Carlo Alberto, Cavour e don Bosco, attinse direttamente alla lezione della santità sociale torinese, da san Giuseppe Cafasso, che accompagnava i condannati al patibolo: la marchesa fu infatti promotrice della prima riforma carceraria del Regno d’Italia.

Tancredi, che fu anche sindaco di Torino, e Giulia non ebbero figli: il Palazzo Barolo, tra i più pregevoli della città sabauda, su insistenza della marchesa, si aprì alla città dei più sfortunati: nelle sue sale trovò dimora il primo asilo infantile di Torino, l’Istituto Sant’Anna, l’Istituto Famiglie Operaie che Giulia ospitò in una ala della dimora patrizia trasformandola in refettorio, dando spazio a camere di lavoro, dormitori soprattutto per le donne sole e in difficoltà.

Un impegno al servizio totale degli ultimi ben riassunto nella celebre preghiera della marchesa: «Buon Dio in vostro nome io andrò a cambiare le lacrime della disperazione nel sorriso dolce della speranza».

Sposi per 52 anni e genitori con dieci figli

La loro è la storia di una famiglia contadina che ha vissuto in maniera straordinaria non solo l’accoglienza alla vita ma anche la disponibilità a donare totalmente all’annuncio del Vangelo i propri figli. Era nato nel 1882 a Sassoguidano di Pavullo, Sergio Bernardini, e aveva vissuto in gioventù un’esperienza particolarmente tragica: in soli quattro anni tra il 1908 e il 1912 aveva perso ben sette persone care (i genitori, il fratello, la prima moglie Emilia e tre figli piccoli) ritrovandosi a trent’anni completamente solo. Un’esperienza dura, vissuta con una fede paragonabile a quella di Giobbe. Poi l’incontro con Domenica Bedonni e il nuovo matrimonio nel 1915; scandito da una preghiera ampiamente esaudita: «Dacci tanti figli e, se a Te piace, siano consacrati a Te».

Un dono – tra cui 6 suore e 2 frati cappuccini  – che ha raggiunto tutto il mondo: uno dei frati, padre Giuseppe Germano Bernardini, ha svolto il suo apostolato a Smirne, di cui è stato per oltre 20 anni l’arcivescovo. Tre delle figlie suore sono partire missionarie per l’Asia e l’America Latina. E nel 1963 – ai dieci figli – si è aggiunta anche l’adozione di un giovane seminarista nigeriano, Felix Ade Job, divenuto poi anche lui arcivescovo di Ibadan. Doni che Sergio (+ 1966) e Domenica (+ 1971) non hanno mai smesso di considerare «una benedizione ».