17.06.2018 – 11 ^ Tempo Ordinario: LE PICCOLE COSE

17.06.2018 – 11 ^ Tempo Ordinario: LE PICCOLE COSE

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“«A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno” (Mc 4,30.31).
Noi siamo vittime di grandiosità e ci è difficile misurarci con ciò che è piccolo. La mania di grandezza sembra roderci. Arriviamo a pensare che, siccome i problemi sono tanti e grandi, ci voglia una operazione poderosa per poterli risolvere. E invece Colui che è potente, che ha creato il mondo e ha l’occhio vigile su di noi, propone, come soluzione, il piccolo seme che “quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra” (Mc 4, 32).
Il più piccolo dice:

  • POSSIBILITÀ’: posso compiere anch’io qualcosa che serve ed è importante.
  • SGUARDO SUL TUTTO: il piccolo di ognuno, giustapposto, carica tutto di significato.
  • SPAZIO ALL’ARTISTA: il piccolo svela la mano di chi progetta e compone.
  • POSIZIONE GIUSTA: ristretto nel piccolo sono me stesso.
  • VERITÀ’: non è uniformità che crea un dittatore ma varietà che riconosce un Padre

Amare ciò che è piccolo è scoprire il piccolo che ho dinanzi e anche dentro di me; il piccolo Gesù che vive in noi e cresce; il seme che sono anch’io.
La crescita comporta attesa paziente. “Come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce” (Mc 4,26).
Una volta accaduta la semina, abbiamo cioè avuto la bontà e il coraggio di spargere intorno a noi semi d’Amore fatti di piccoli gesti e di piccolissime azioni – invisibili forse ai più -, allora è necessario:

  • ATTENDERE: Non è la fretta e la velocità di un computer a far crescere l’umanità. Non è il tanto sapere che aumenta la vera cultura. Ma l’attesa provocata dal senso concreto: il sorte del seme è scendere giù nel buio della terra, marcire per rispuntare moltiplicato. “Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga” (Mc 4, 28).

 

  • …CON PAZIENZA: È del tutto probabile che il frutto del seme seminato non lo veda io, ma lo vedranno altri. Ciascuno di noi è semplicemente un piccolo segmento della lunga storia segnata dal progetto di Dio. E da noi possiamo aspettarci solo quella semplice parte che è di nostra competenza, quella volontà di Dio su ciascuno che ci fa essere ed essere felice.

È un’attesa paziente segnata da:
1. PREGHIERA. Dio vive ed opera e io rimango in collegamento costante con Lui.

2. ATTIMO PRESENTE. Vissuto bene, senza fretta, con solennità come se fossi nato solo per quella cosa che ora sto facendo.

3.  Scoprire il bene. Quello intorno, in ogni persona, quel piccolo bene che dice la sua grandezza. Ciò che è piccolo mette in evidenza chi veramente siamo.