20.01.2019 – 2^ del Tempo Ordinario: NOZZE SENZA VINO?

20.01.2019 – 2^ del Tempo Ordinario: NOZZE SENZA VINO?

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

1.   Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea (Gv 2,1)

Il terzo giorno, a un ebreo del tempo, richiamava subito il giorno dell’alleanza, il giorno in cui Dio a Mosè sul Sinai donò l’alleanza con il suo popolo.

Quindi l’evangelista vuole dire che questo brano è in chiave dell’alleanza con Dio. E le nozze! Quest’alleanza tra Dio e i suoi profeti veniva raffigurata attraverso un matrimonio; Dio era lo sposo e il popolo, Israele, la sposa

2.   Venuto a mancare il vino (Gv 2,3)

Il vino accompagnava di norma il banchetto di nozze, ed era offerto con abbondanza. Col grano e l’olio, il vino è uno dei tre raccolti essenziali per la vita dell’uomo: è un dono di Dio, creato per la gioia degli uomini come segno di prosperità. Ecco perché scorrerà con abbondanza alle nozze dei tempi ultimi, come annuncia il profeta Amos: “Ecco vengono i giorni, oracolo di JWHW, in cui … le montagne faranno colare il succo dell’uva, tutte le colline lo faranno scorrere a ruscelli … (9,13).  O anche Isaia nella sua piccola apocalisse: “Il Signore, l’Onnipotente, preparerà su questa montagna un banchetto per tutti i popoli un banchetto di carni grasse e di vini invecchiati … di vini vecchi raffinati (Is 25,6)

3.   Vi erano sei anfore di pietra (Gv 2,6)

Per cosa dovevano servire? Per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da 80 a 120 litri.

Ecco perché non hanno vino!

Una religione che inculca il senso di colpa, di indegnità, che fa sentire l’uomo sempre impuro, è una religione che impedisce di scoprire e di accogliere l’amore di Dio. Ecco il bisogno sempre quindi di purificarsi.

Ecco allora che l’acqua diventa vino!

È la trasformazione che dice una relazione felice; la tristezza che si converte in gioia; la sterilità che diventa feconda; un amore che è così forte da far vivere l’altro, da dargli quella felicità che va cercando.

Talora ci si chiede perché in noi c’è un negativo che comprime e opprime.

  • E non è per caso perché andiamo ad elemosinar gioia per noi?
  • E non possa essere invece il rovescio? La nostra non gioia, non pace, ci siano perché le stiamo donando all’altro? Anche Gesù sulla croce ha scelto l’essere Lui senza pace, senza gioia, senza luce, per darle a noi! Ed è questo amore che vede la risurrezione.

4.   Rilievi inediti dentro il segno ampio dell’Alleanza:

a.   La Madre di Gesù, già presente in quella casa, che si accorge di ciò che non va e di ciò che manca.

b.     Gesù che viene invitato e dimostra quanto Egli ama stare con gli sposi, come Terzo tra i due e dona in abbondanza il vino nuovo, cioè quella gioia, ilarità, senso della vita che fa della famiglia l’ambiente più bello che esista. E là nell’amore reciproco dei due, l’Alleanza di Dio con l’Umanità si specchia e vi ritrova la sua immagine!