20.06.2021 – 12^ Tempo Ordinario: È un grido, una richiesta di aiuto

20.06.2021 – 12^ Tempo Ordinario: È un grido, una richiesta di aiuto

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Ma, in fondo, è anche un rimprovero, neppur tanto velato.
Che cosa fai per noi? Come puoi dormire mentre noi stiamo per essere inghiottiti dalla tempesta che si è scatenata all’improvviso?
Non facciamo fatica a ritrovarci nello stato d’animo degli apostoli e nelle loro parole. Anche noi, come loro, abbiamo l’impressione che “Dio dorma”, che “non ci sia” o, peggio, che rinunci ad intervenire.
Quando sperimentiamo sulla nostra carne la morsa del dolore, quando dobbiamo fare i conti con la sofferenza, quando su di noi si abbatte improvviso un male che ci costringe all’inattività, se non addirittura all’infermità… Quando ci troviamo di fronte allo scatenarsi della cattiveria, quando l’ingratitudine ci colpisce nel vivo, quando veniamo umiliati dal sopruso e dall’arroganza e ci sentiamo inermi, abbandonati a noi stessi… Quando vediamo l’ingiustizia che trionfa e ha la meglio sull’onestà e sulla generosità, sulla dirittura morale e sulla competenza, quando la prepotenza abbatte ogni argine che le si para davanti… Allora anche noi dubitiamo.
Dubitiamo di lui, del suo amore. Dubitiamo della sua Parola, di quella Buona Notizia che pur ha cambiato la nostra esistenza.
Dubitiamo della sua presenza, della sua azione, delle sue promesse. E ci lasciamo afferrare dal disincanto, dall’angoscia, dalla paura. Sì, proprio di paura si tratta. Paura di essere inghiottiti dalla morte, senza lasciare traccia.
E allora a che cosa sarebbero valsi il nostro impegno ed i nostri sforzi? Paura di dover far fronte, da soli, a qualcosa di più grande di noi. E allora a che cosa serve la fede, contare su Dio, sulla presenza del suo Figlio? Paura di finire miseramente, di esserci semplicemente illusi di aver trovato il modo di venirne fuori. Ma nella realtà dei fatti le cose, poi, vanno ben diversamente…
Non c’è nulla di peggiore della paura. E Gesù la chiama per nome, senza mezzi termini: «Perché siete così paurosi?». Ma evoca, nello stesso tempo, il suo contrario, la fiducia.
Perché lui c’è e non ci abbandona. Perché lui ci accompagna e ci sostiene, anche se non si sostituisce a noi. Perché per lui la nostra vita è preziosa, tanto preziosa da aver dato la sua.
Ci basta questo per fidarci di lui e della sua Parola?

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