21.01.2018 – 3^ del Tempo Ordinario: LA SOCIETA’ ALTERNATIVA

21.01.2018 – 3^ del Tempo Ordinario: LA SOCIETA’ ALTERNATIVA

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Dopo che Giovanni fu arrestato lett. ‘consegnato’”.

Gesù prende forza dimostrando che una volta che una voce viene fatta tacere, Dio ne suscita sempre una ancora più forte.

 Gesù incomincia dalla Galilea regione a contatto con i pagani dove la mentalità poteva essere un poco più aperta.

E proclama il vangelo di Diocioè la buona notizia di Dio. Che Dio è diverso da come i sacerdoti l’avevano presentato. Non un Dio che chiede, ma un Dio che dà. Non un Dio che castiga, ma un Dio che perdona, non un Dio buono, ma esclusivamente buono. Dio è amore e il suo amore viene offerto in maniera incondizionata ad ogni persona.

Perché ciò possa accadere è necessario assumere queste certezze.

«Il tempo è compiuto».

Il termine di occasione propizia, da prendere al volo perché poi rischia di non ripresentarsi.

«E il regno di Dio è vicino».

Per Regno di Dio si intende la signoria di Dio. Si tratta della nuova relazione con Dio. Il Dio di Gesù governa gli uomini comunicando loro interiormente la sua stessa forza, il suo stesso Spirito che li rende capaci di amare generosamente come da lui si sentono amati.

Questo regno è vicino, ma perché questo diventi realtà, continua:

«Convertitevi».

Il verbo dice un cambio di mentalità che incide profondamente nel comportamento, una rinuncia all’ingiustizia e l’orientamento della propria esistenza al bene degli altri. Si intende una società alternativa, una società dove anziché il salire ci sia lo scendere, dove anziché comandare ci sia il servire e soprattutto dove anziché l’accumulo dei beni ci sia la condivisione. Allora per far questo ci vuole una conversione, un cambiamento di rotta.

Ma Gesù per fare questo ha bisogno della collaborazione degli uomini. Ecco perché

“Passando lungo il mare di Galilea, … vide Simone e Andrea (nomi greci che rivelano una mentalità aperta), mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro di me»”.

Un l’invito che continua a risuonare ancora oggi: andare dietro di lui, perché lui sa come realizzare questa società alternativa, il regno di Dio.

“«Vi farò diventare pescatori di uomini»”.

Qual è il significato? Pescare un pesce significa tirar fuori un animale dal suo habitat naturale per dargli la morte. E si fa per il proprio interesse, si pesca per il proprio beneficio. Pescare gli uomini significa tirarli fuori dall’acqua, ciò che rischia di dar loro la morte; quindi è un ambiente ostile all’uomo, un ambiente nel quale l’uomo può perire, e non si fa per il proprio interesse, ma per l’interesse degli altri.

Questa è la conversione. La conversione alla quale Gesù richiama e invita è: mentre fino ad ora hai vissuto per il tuo interesse, adesso vivi per l’interesse degli altri; mentre fino ad ora hai pescato per te, adesso pesca per gli altri, per comunicare vita agli altri. E saranno proprio coloro che sono centrati sulla propria convenienza, sul loro interesse, gli acerrimi nemici di Gesù.

“Subito lasciarono le reti e lo seguirono”.

Immediatamente questi primi discepoli, accolgono l’invito di Gesù, ma Gesù continua.

E questa volta lo rivolge a due fratelli Giacomo e Giovanni (nomi ebraici e quindi più attaccati alla tradizione) e saranno quelli che nel vangelo poi mostreranno delle difficoltà nel seguire Gesù. Ma anche questi al momento lasciano il padre Zebedeo “sulla barca con i garzoni e andarono dietro di lui”.

Quindi l’intento di Gesù è quello di chiamare persone che con lui collaborino facendosi portatori di vita a quanti vivono in un habitat di morte.

In conclusione.

La chiamata è una scelta a seguire Gesù per un servizio all’uomo. Nessuno viene scelto solo per sé, per il suo personale bene.

E anche la Parola che Dio ha pensato per noi, che ci ha fatti e costituiti, è una Parola che ci fa vivere in funzione degli altri. E questo perché nasce dal cuore di Dio che è Amore e non può che essere una Parola che esprime un tale Amore.

Cosa fare allora? fare attenzione ed essere sempre atteggiamento di amore.

E se, per caso, in qualche momento non sapessimo cosa fare, basta mettersi subito ad amare e tutto è fatto!