A causa della pandemia da Covid-19 e delle relative restrizioni sociali, nel 2020 molte coppie avevano rinviato le nozze, posticipandole all’anno successivo. Nel 2021, infatti, i numeri sono aumentati notevolmente rispetto all’annualità precedente, ma non abbastanza da recuperare i livelli del periodo pre-pandemico: le celebrazioni in Italia sono state 180.416. I matrimoni religiosi, invece, hanno registrato un ulteriore calo rispetto al 2019, pari al 5,1%. Una lieve crescita generale è continuata nei primi nove mesi del 2022, grazie esclusivamente all’incremento dei matrimoni civili e al forte aumento delle unioni civili, ma sempre nel solco di una tendenza alla diminuzione della nuzialità che nel nostro Paese si osserva da oltre quarant’anni.
Lo afferma l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) nel suo rapporto di quest’anno su matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi. Nella relazione si legge inoltre che nel 2021 le prime nozze sono state il 78,9% del totale, in leggero calo a fronte della progressiva diffusione delle unioni libere, ovvero le convivenze more uxorio, che nei primi vent’anni degli anni Duemila sono più che triplicate arrivando a quasi un milione e mezzo.
Da gennaio a settembre 2022, i primi matrimoni sono aumentati in misura molto contenuta (+2,1%) e questo incremento è dovuto esclusivamente al rito civile. Se le unioni civili sono cresciute di ben un terzo, i primi matrimoni religiosi mostrano un ulteriore diminuzione del 2%.
L’aumento dell’instabilità coniugale, poi, contribuisce alla diffusione delle seconde nozze e delle famiglie composte da almeno una persona che abbia vissuto una precedente esperienza matrimoniale, fenomeno che genera nuove tipologie familiari. Interessante è il fatto che nel 2021 in più di un matrimonio su dieci c’è stato almeno un coniuge straniero (quasi tre quarti di essi riguardano coppie con sposo italiano Infine, nel 2021 sono state costituite 2.148 unioni civili tra coppie dello stesso sesso, con un ritorno ai livelli pre-pandemici.
Rete Sicomoro 18.07.2023