Rileggiamo alcuni spunti dalla lettera pubblicata a Natale 2020.
La pandemia che ha colpito tutta l’umanità, non ci consente di vederci viso a viso, anzi ci chiede di mantenere la distanza e di incontrarci il meno possibile, e questo contrasta con il nostro modo di vedere, pensare e agire.
Abbiamo visto, e ancora lo stiamo vedendo, vite rapite dal Covid e altre ridotte a dover vivere in maniera sempre più precaria.
La cosa che però non può e non deve essere rubata, è la speranza.
La speranza si nutre anche delle nostre azioni e ci spinge a non chiudere gli occhi davanti alle situazioni e alle emergenze che stanno sorgendo:
le famiglie che si trovano in difficoltà e sono là che bussano o stanno per bussare alla porta;
la stessa parrocchia, famiglia di famiglie, che non può contare più sulle sue normali risorse, è diventata anch’essa povera.
Siamo chiamati ad interrogarci e a trovare insieme soluzioni, abbiamo pensato quindi di creare un fondo di solidarietà per far fronte a queste esigenze.
Vivere da fratelli, nella comunione spirituale e materiale, è qualcosa che certamente da gioia a Dio, ma anche a noi che vivremo il comandamento di Gesù “amatevi come io ho amato voi”. E anche la pace sarà con noi.
Don Idilio e Diacono Giovanni