30.08.2020 – 22^ Tempo Ordinario: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso (Mt 16,24)

30.08.2020 – 22^ Tempo Ordinario: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso (Mt 16,24)

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,

Credere in Gesù significa accettare la parola di Dio, anche se sconvolgente, come lo è stata per Geremia (1a lettura) e superare le crisi con un fiducioso abbandono, in una costante ricerca mossa da profondo desiderio (salmo responsoriale).
Domenica scorsa il vangelo ci ha fatto conoscere la risposta di Pietro a nome degli altri discepoli, alla domanda di Gesù: Chi dite che io sia? E Pietro ha risposto: Tu sei il Messia (il Cristo) e il Figlio di Dio. Subito dopo questo episodio si trova il brano evangelico che la liturgia ci propone in questa domenica. Gesù fa una catechesi sul suo destino di sofferenza, morte e risurrezione: egli è davvero il Cristo, il consacrato; ma fare il Cristo significa “morire”. Il Maestro infatti comincia a spiegare ai suoi discepoli ciò che è troppo grande per loro e molto difficile da accettare. Gesù annuncia espressamente il suo destino di morte e mette in evidenza il fatto della grande sofferenza che rientra nel progetto di Dio. Con un po’ di cautela e di rispetto, Pietro prende in disparte Gesù e “si mette a rimproverarlo”. Gesù lo chiama pubblicamente “satana” davanti a tutti e lo invita solennemente a seguirlo con docilità.
A questo punto Gesù si rivolge a tutti i discepoli, quindi anche a noi, con un’istruzione catechistica per cambiare la nostra mentalità troppo umana. Per andare dietro a Gesù il discepolo deve fare tre cose: anzitutto deve dire di no alla propria mentalità, al proprio progetto; poi avere il coraggio di rischiare la condanna a morte e infine accogliere la proposta del Maestro e imitarne la vita.
Innanzitutto “rinnegare se stesso”: non metterti al centro, perché il centro è Lui, Gesù. Tu buttati fuori, annuncia con la vita e con la parola il tuo essere discepolo. Affida a Gesù il cammino della tua esistenza perché sia Lui a guidarti, a sorreggerti nella difficoltà: sia Lui ad essere ringraziato e lodato per quanto di buono e di santo scopri nella tua vita.