La storia di San Tarcisio

La storia di San Tarcisio

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,

C’era un bambino che si chiamava Tarcisio. Era a Roma. Era cristiano, ma in quell’ epoca a Roma i pagani (cioè quelli che non erano cristiani), avevano in odio i cristiani, perché i cristiani dicevano: “Siamo tutti fratelli: bianchi, neri, grandi, piccoli; siamo tutti fratelli”. Perché Gesù aveva detto così.

Allora c’era una lotta, una lotta. Cioè i cristiani subivano questa persecuzione e si nascondevano nelle catacombe che ci sono a Roma. E fra loro c’era Tarcisio. Quando i romani scoprivano i cristiani, li mettevano nelle carceri e lì subivano tante ingiustizie. Poi li mandavano a morire mangiati dalle belve. Quei cristiani che erano ancora liberi dicevano: “Portiamo Gesù, Gesù Eucaristia a questi cristiani, perché siano forti nel martirio, siano forti quando muoiono”.

Una mattina si trattava di portare ancora Gesù, ma cosa succede? Che Tarcisio, piccolino così, dice: “Vado io”.  Allora i cristiani dicono: “Non è possibile: sei troppo piccolo”. “Ma no! – replica Tarcisio – Anzi, diranno: ‘Cosa fa un bambino? Un bambino non può far niente.’ Vado io” .

I cristiani replicavano: “Ma è troppo piccolo: magari lo interrogano; non riesce a sopportare le torture che ci sono; non riesce e allora parla e dice i nomi anche degli altri cristiani”. E Tarcisio: “No, state sicuri; vado io”. E li ha convinti. Gli altri gli hanno dato Gesù e lui se lo è chiuso qui sul petto, con le braccia incrociate.

È andato a Roma verso le carceri dove c’erano i cristiani imprigionati. Camminava tranquillo, come fosse una passeggiata, però aveva le mani incrociate; e queste mani potevano anche mettere qualche sospetto. Nessuno badava a lui. Sennonché, a un dato punto, trova cinque suoi compagni di scuola. Anzi, dapprima erano tre. Questi dicono: “Tarcisio, vieni a giocare con noi; ci manca uno per giocare!” E Tarcisio: “Prima devo fare una commissione e poi vengo.” “Ma che commissione hai? Che commissione importante hai?” E vanno lì vicino e gli stanno un po’ attorno e vedono che ha le manine incrociate. “- Allora incominciano a dirgli: “Ma che cosa hai lì? Perché tieni le braccia così?” E Tarcisio non rispondeva; solo pregava e diceva a Gesù: “Gesù, salvati, salvati.” .

Ad un dato punto, – questi bambini erano pagani – uno dice: “E’ un cristiano, è un cristiano!”

Allora gli altri: “E’ un cristiano?” Incominciano a dargli pugni, calci e poi provano a aprirgli le braccia, ma non riescono a staccarle perché le braccia erano diventate come pietra. Era successo un miracolo; erano diventate come pietra.

Allora dicono: “Hai le braccia di pietra? Ti copriremo di pietre.” E hanno cominciato a prendere sassi e a buttarglieli. Tarcisio aveva tutti i lividi sulla faccia, sulle mani, ma sorrideva sempre; aveva uno sguardo bellissimo. Gliene hanno tirati così tanti di questi sassi che l’hanno fatto morire.

Ma, prima che egli morisse, passava di là un soldato romano che sotto sotto era cristiano. Difatti portava una crocetta sotto la veste. Vede Tarcisio, lo riconosce. “Ma Tarcisio, cosa ti è successo?” E lui: “Stavo portando Gesù ai carcerati, ma sono stato colpito.” E pregava: “Gesù, salvati.” Poi dice al soldato: “Prendi tu, Gesù Eucaristia. Portalo tu ai carcerati. Per me non importa morire”. Difatti, poco dopo, girò la testa  e si spense e morì. Era stato un martire per Gesù.

I compagni sono lì intorno; restano sbigottiti. Vedono un volto bellissimo come vedesse il Cielo, e dicono: “Ma noi non volevamo ucciderlo. Ma se Tarcisio è morto per il suo Dio, vuoi dire che questo Dio è vero”.

Il primo dice: “lo voglio prendere il posto di Tarcisio: mi farò cristiano!”. E il secondo: “Voglio prendere il posto di Tarcisio”. E il terzo: “Voglio prendere il posto di Tarcisio”. Tarcisio, morto, si è conquistato quei ragazzi e poi tanti altri ragazzi che sono diventati tutti cristiani.

Questa è la storia vera di un piccolo martire, che si chiamava Tarcisio.