L’unità nella diversità richiede il servizio – Dal discorso di Papa Francesco ai Membri del Rinnovamento dello Spirito 03.07.2015

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,

L’anno scorso ho parlato dell’unità nella diversità. Ho fatto l’esempio dell’orchestra.

Nella Evangelii gaudium ho parlato della sfera e del poliedro. Non basta parlare di unità, non è un’unità qualsiasi. Non è un’uniformità. Detto così si può intendere come l’unità di una sfera dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e l’altro. Il modello è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parti che in esso mantengono la loro originalità e questi sono i carismi, nell’unità ma nella propria diversità. Unità nella diversità.

La distinzione è importante perché stiamo parlando dell’opera dello Spirito Santo, non della nostra. Unità nella diversità di espressione di realtà, tante quante lo Spirito Santo ha voluto suscitare. E’ necessario anche ricordare che il tutto, cioè questa unità, è più della parte, e la parte non può attribuirsi di essere il tutto.

C’è un altro punto: quelli che guidano. Esiste una grande tentazione per i leader – lo ripeto, preferisco il termine servitori, che servono –; e questa tentazione per i servitori viene dal demonio, la tentazione di credersi indispensabili, qualunque sia l’incarico. Il demonio li porta a volere essere quelli che comandano, quelli che sono al centro e così, passo dopo passo, scivolano nell’autoritarismo, nel personalismo e non lasciano vivere le comunità rinnovate nello Spirito. Questa tentazione fa sì che sia “eterna” la posizione di coloro che si considerano insostituibili, posizione che sempre ha una qualche forma di potere o di sovrastare sugli altri. Abbiamo chiaro questo: l’unico insostituibile nella Chiesa è lo Spirito Santo, e Gesù è l’unico Signore.

Vi domando: chi è l’unico insostituibile nella Chiesa?[piazza: Lo Spirito Santo!] E chi è l’unico Signore? [piazza: Gesù!] Diciamo che il Signore Gesù è il Signore, lodiamo Gesù, forte! Gesù è il Signore! Non ce ne sono altri.

Si deve mettere un tempo limitato agli incarichi, che in realtà sono servizi. Un servizio importante dei leader, dei leader laici, è far crescere, maturare spiritualmente e pastoralmente coloro che prenderanno il loro posto al termine del loro servizio.

Tutti i servizi nella Chiesa è conveniente che abbiano una scadenza, non ci sono leader a vita nella Chiesa. Questo avviene in alcuni Paesi dove esiste la dittatura. “Imparate da me che sono mite e umile di cuore”, dice Gesù.

Questa tentazione, che è del diavolo, ti fa passare da servitore a padrone, tu ti impadronisci di quella comunità, di quel gruppo. Questa tentazione ti fa anche scivolare nella vanità.

(…) Chiedo il vostro importante contributo in particolare per impegnarvi a condividere con tutti nella Chiesa il Battesimo che avete ricevuto. Avete vissuto questa esperienza, condividetela nella Chiesa. E questo è il servizio molto importante, più importante che si possa dare a tutti nella Chiesa. Aiutare il popolo di Dio nell’incontro personale con Gesù Cristo, che ci cambia in uomini e donne nuove, in piccoli gruppi, umili ma efficaci perché è lo Spirito che opera.

Non guardare tanto a fare grandi raduni che spesso finiscono lì, ma alle relazioni “artigianali” derivanti dalla testimonianza, in famiglia, nel lavoro, nella vita sociale, nelle parrocchie, nei gruppi di preghiera, con tutti!

E qui vi chiedo di prendere l’iniziativa per creare legami di fiducia e di cooperazione con i vescovi, che hanno la responsabilità pastorale di guidare il corpo di Cristo, incluso il Rinnovamento carismatico.

Incominciate a prendere delle iniziative necessarie perché tutte le realtà carismatiche italiane nate dalla corrente di grazia, possano vincolarsi con questi legami di fiducia e di cooperazione direttamente con i loro vescovi lì dove si trovano.