Purezza o epidemia del cuore? Papa Francesco e Benedetto XVI: commenti al vangelo

Purezza o epidemia del cuore? Papa Francesco e Benedetto XVI: commenti al vangelo

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,

Gesù ha la forza di un pronunciamento profetico: «Trascurando il comandamento di Dio – dice – voi osservate la tradizione degli uomini» (Mc 7, 8).

Con queste parole, Gesù vuole mettere in guardia anche noi, oggi, dal ritenere che l’osservanza esteriore della legge sia sufficiente per essere dei buoni cristiani. Come allora per i farisei, esiste anche per noi il pericolo di considerarci a posto o, peggio, migliori degli altri per il solo fatto di osservare delle regole, delle usanze, anche se non amiamo il prossimo, siamo duri di cuore, siamo superbi, orgogliosi. L’osservanza letterale dei precetti è qualcosa di sterile se non cambia il cuore e non si traduce in atteggiamenti concreti: aprirsi all’incontro con Dio e alla sua Parola nella preghiera, ricercare la giustizia e la pace, soccorrere i poveri, i deboli, gli oppressi. Tutti sappiamo, nelle nostre comunità, parrocchie, quartieri, quanto male fanno alla Chiesa e danno scandalo quelle persone che si dicono molto cattoliche e vanno spesso in chiesa ma dopo, nella loro vita quotidiana, trascurano la famiglia, parlano male degli altri e così via. Questo è quello che Gesù condanna, perché questa è una contro-testimonianza cristiana.

Gesù focalizza l’attenzione su un aspetto più profondo e afferma: «Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro» (v. 15). In questo modo sottolinea il primato dell’interiorità, cioè il primato del “cuore”: non sono le cose esteriori che ci fanno santi o non santi, ma è il cuore che esprime le nostre intenzioni, le nostre scelte e il desiderio di fare tutto per amore di Dio. Gli atteggiamenti esteriori sono la conseguenza di quanto abbiamo deciso nel cuore, ma non il contrario: con l’atteggiamento esteriore, se il cuore non cambia, non siamo veri cristiani. La frontiera tra bene e male non passa fuori di noi ma piuttosto dentro di noi.

Possiamo domandarci: dov’è il mio cuore? Gesù diceva: “Dov’è il tuo tesoro, là è il tuo cuore”. Qual è il mio tesoro? E’ Gesù, è la sua dottrina? Allora il cuore è buono. O il tesoro è un’altra cosa? Pertanto, è il cuore che dev’essere purificato e convertirsi. Senza un cuore purificato, non si possono avere mani veramente pulite e labbra che pronunciano parole sincere di amore – tutto è doppio, una doppia vita -, labbra che pronunciano parole di misericordia, di perdono. Questo lo può fare solo il cuore sincero e purificato.

Dall’angelus di Papa Francesco 30.08.2015

 

Non viene forse a noi anche dall’esterno il male che ci aggredisce? È il senso dell’interrogativo posto dal Pontefice emerito. Certo, è necessario essere purificati da tutta l’impurità che sta fuori: “potremmo dire, rispondere con un’igiene esteriore alle tante malattie e a volte epidemie che ci minacciano”. È bene avere questo tipo di responsabilità per l’esteriore affinché la morte non prevalga.

E tuttavia, ha proseguito, questo non basta, perché c’è anche “l’epidemia del cuore”, quella interiore, che “porta alla corruzione e ad altre sporcizie ancora, quelle che conducono l’uomo a pensare solo a sé e non al bene”. Così assume importanza decisiva, accanto al culto, l’ethos, ovvero “l’igiene interiore”: “Cosa fa l’uomo puro? Qual è l’autentica forza di purificazione? Come si giunge all’igiene del cuore?” ha domandato Benedetto XVI.

“In un altro passo del Vangelo – ha continuato – il Signore dice ai suoi: ‘Voi siete puri, a causa della parola che vi ho annunciato’ ”. Si diventa dunque puri per mezzo della Parola: “Verità, amore e bontà che vengono da Dio rendono l’uomo puro, e verità, amore e bontà si incontrano nella Parola, che libera dalla ‘smemoratezza’ di un mondo che non pensa più a Dio”. “La Parola è molto più delle parole, perché è attraverso le parole che incontriamo la Parola, Lui stesso – ha sostenuto il Papa emerito –. La Parola è Gesù Cristo stesso e noi incontriamo la Parola anche in coloro che Lo riflettono, che ci mostrano il volto di Dio e che riflettono la sua mitezza, la sua umiltà di cuore, la sua semplicità, la sua amorevolezza, la sua sincerità”. “Che il Signore – ha concluso Benedetto XVI – ci conceda questa ‘igiene del cuore’, per mezzo della Verità, che viene da Dio: è questa la forza di purificazione”.

Benedetto XVI presiede la messa al Campo Santo Teutonico per i membri del circolo Schülerkreis (il Circolo degli Allievi di Ratzinger)