Non si tratta di una comunione di persone che si scambiano belle affettuosità o delle iniziative puramente esterne, quindi non siamo delle persone sbilanciate verso il sentimentalismo, che poi non rende nulla – molto spesso il sentimentalismo è un po’ fine a se stesso, si gratifica, si usa dire, ma ci addormenta anche -;  non siamo comunione perché c’è questo tipo di affetto, e nemmeno perché all’ estremo opposto facciamo insieme tante cose; anche le macchine possono essere ben coordinate da un computer che fa tante cose.

La vera nostra comunione sta nel fatto che ciascuno di noi è pari agli altri come responsabilità: sente di far parte —partecipare vuol dire far parte -, ma parte indispensabile di un corpo vivo.

E responsabile è chi sa rispondere: lui o lei rispondono a Gesù di quello che sono e di quello che fanno. Quindi non si tratta di dire: io sono responsabile, guai a me se non arrivo puntuale, se non faccio quella tal cosa come la debbo fare. Questa responsabilità può diventare puntiglio e puro orgoglio.

La vera responsabilità è il dare risposta a Dio. È responsabile chi fa il faccia a faccia con Dio, chi sente che Gesù è un suo “Tu” a cui deve dire il “Sì” qualunque sia la proposta che Gesù prospetta, suggerisce, ispira. (+Cesare Pagani a Petrignano del Lago 16.05.1986)

Vivi alcuni minuti di “tu per tu” con Gesù.