09.06.2024 – 10 ^ Domenica del Tempo Ordinario: DAI VINCOLI SANGUE A QUELLI SOPRANNATURALI – Mc 3,20-25 –

09.06.2024 – 10 ^ Domenica del Tempo Ordinario: DAI VINCOLI SANGUE A QUELLI SOPRANNATURALI – Mc 3,20-25 –

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  1. PASSARE PER PAZZO!
    C’è un motivo che preoccupa: Gesù non si cura di sé, per pensare agli altri trascura se stesso.
    C’è un preciso riferimento al “cibo” vero di Gesù in Giovanni 4, 31-34 quando egli ha appena finito di parlare con la donna samaritana: “I discepoli lo pregavano: “Rabbi, mangia”. Ma egli disse loro: “Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete”. E i discepoli si domandavano l’un l’altro: “Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?”. Gesù disse loro: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera”.
    I familiari sono allarmati: è la parentela che teme per lui ma anche di perdere la stima.
    2. ESSERE RITENUTO DEMONIO!
    È un modo per discreditarlo; lo si dice d’accordo con satana. Vero intrallazzo!
    3. LA COSTATAZIONE DI GESÙ.
    Gesù pone la questione: se satana è diviso in se stesso, non può più avere la forza per combinare altre divisioni. Vuol dire che è finita la sua forza persuasiva!
    C’è uno in grado di renderlo inoffensivo e di liberare le persone dalla sua schiavitù.
    4. NON RICONOSCERE L’AGIRE DELLO SPIRITO.
    È la cecità che non fa vedere più ciò che di bello, di buono e di vero esiste al mondo. Non riconoscere l’azione dello Spirito Santo nasconde una vita guidata da compromessi col male e anche da una riduzione del bene a semplice convenienza.
    5. LA FRATERNITÀ, SOGNO DI DIO.
    Gesù sa della presenza dei suoi parenti e della loro trepidazione ma questo gli permette di esprimere con chiarezza il progetto del Padre su di Lui che è quello di ricondurre a sé in maniera reale ogni persona in quanto suo fratello e sua sorella in grado come Lui di compiere la volontà del Padre.
    6. IL CUORE DI MADRE.
    La madre donata come tale dalla croce, ha una funzione universale. È indice che sulla terra l’amore chiesto Ma c’è anche di madre, gli uni per gli altri.