15.08.2018 – Maria Assunta in Cielo: BEATITUDINE A CIRCUITO CONTINUO

15.08.2018 – Maria Assunta in Cielo: BEATITUDINE A CIRCUITO CONTINUO

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Vigilia

“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11,28).

Maria è tutta rivestita di Parola. È stata abituata da sempre ad ascoltare Dio e a prenderlo sul serio.

Ella è “la parola di Dio in lei”: non vive più Lei ma in lei vive la Parola di Dio.

Questo dice che la libertà che ha, non è più quella sua ma diventa sua quella di Dio che può servirsi di Lei per compiere il suo progetto e compiere in lei cose grandi.

Maria è in questo imitabile: ognuno può ascoltare la Parola di Dio e provare a viverla, così può compiersi il progetto-parola, diverso per ognuno, ma pur sempre una parte importante del grande progetto divino.

Prendiamo allora una Parola e diciamo a Dio: Avvenga anche per me secondo la tua Parola.

È già un vivere in cielo.

Giorno

“Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto (Lc 1,45).

Maria canta, danzando, la sua fede. Innalza Dio, abbassando se stessa. E Dio innalza lei, facendo grandi cose.

La più grande è la misericordia che attraversa tutte le generazioni e della quale ognuno, se vuole, può usufruire in abbondanza.

Poi la sua potenza che innalza gli umili e manda in confusione i superbi. In realtà, mentre la memoria del superbo termina con lui, quella dell’umile resta nei secoli.

Infine l’evento che colma di beni gli affamati e fa restare a mani vuote i ricchi. Sembra un paradosso e un’utopia, e invece è realtà: dove mai un ricco, col tanto che ha, di cui non è mai sazio, può mai raffrontare la sua felicità con quella del povero che è sempre contento di un solo pezzo di pane, che è in grado di sfamarlo? E mentre la gioia dell’accumulo finisce misera-mente, quella del poco, non termina mai.

È questa la rivoluzione di Maria che crede a Dio e con Lei, lentamente ma per davvero, si compie nella storia la vera giustizia. Quella del nuovo cielo e della nuova terra.

Che è questa: la giustizia della Croce!

L’uomo ha bisogno di un Altro per essere pienamente se stesso. Occorre umiltà per accettare di aver bisogno che un Altro mi liberi del “mio”, per darmi gratuitamente il “suo”. Il ché avviene particolarmente nei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia.

Grazie all’azione di Cristo, noi possiamo entrare nella giustizia “più grande”, che è quella dell’amore (cfr Rm 13,8-10), la giustizia di chi si sente in ogni caso sempre più debitore che creditore, perché ha ricevuto più di quanto si possa aspettare.

Preghiera:

Maria, sei assunta in cielo.

Non potevi essere calata sulla terra con il tuo corpo senza respiro, nemmeno un attimo.

Il tuo posto è là dove sta Gesù.

E ora per noi è di grande consolazione e sicura speranza, pensare di averti come Madre che ha raggiunto già la meta finale, oltre la parabola della vita terrena.

E così puoi guardarci e attenderci.

Il tuo sguardo di madre accompagna i nostri passi soprattutto dentro i momenti di buio e i più incomprensibili.

E la tua attesa ci porta a confidare in te lasciandoci prendere per mano.

Ora permetti anche a noi di poter accompagnare fratelli e sorelle e amarli con il tuo cuore di Madre.

È il dono che oggi ti chiediamo perché si compia in terra ciò che si vive, e tu vivi, in cielo.

Amen.