17.03.2024 – 5^ di Quaresima: VEDERE GESÙ – Gv 12,20-33

17.03.2024 – 5^ di Quaresima: VEDERE GESÙ – Gv 12,20-33

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Gesù si si trova di fronte ad una richiesta vera e comprende che è finito il tempo delle parole e dei segni indicatori ed è giunto quello della verità. Non può illudere chi lo segue o intende seguirlo nella storia.
E lo fa donando la sua esperienza d’anima:
• “Adesso la mia anima è turbata”.
Marco la chiamerà: “paura e angoscia” (14,33).
• “Salvami da quest’ora”.
È la tentazione di evitarla; vera lotta interiore! E sarà questa l’ultima tentazione per Lui: “salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!” (Mt 27,40). La più illogica dal momento che Gesù vi era salito di sua volontà. Ma rimane tentazione o prova per chi lo segue che è sempre posto di fronte a successo o fallimento, consenso o sconfitta, amore o risentimento, vita o morte.
• “Ma io sono venuto proprio per quest’ora”.
La volontà decide di rimanere fedele al progetto preparatogli dal Padre.
• “Padre, glorifica il tuo nome”.
L’accettazione dell’“ora” rivelerà agli uomini il suo amore di Padre.
• “Allora dal cielo venne una voce: l’ho glorificato e lo glorificherò ancora!”.
È la conferma.
• Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”.
È così che Gesù risponde alla domanda: “chi sei?”. Non c’è altro modo per parlare di lui e per capire veramente chi egli sia. Gesù è cosciente del modo con cui dare la vita. La sua morte, la più orrenda, che racchiude in sé tutte le morti più efferate. Ogni persona può trovare in Lui l’unica speranza di vita.
L’esperienza eucaristica.
Ad ogni Celebrazione Eucaristica si è immersi “in un linguaggio duro”; qui possiamo capire
➢ il chicco di grano, di cui Gesù parla, che muore… e porta molto frutto: realtà che possono comprendere anche i bambini spesso invitati a interrare qualche seme di pianta per poi vederlo germogliare;
➢ la vita che si può pensare perduta… e invece si guadagna;
➢ un fallimento…che si trasforma in crescita spirituale;
➢ un uomo solo e abbandonato… che diventa “popolo”.
Tutto se “si prende e si mangia” … la vita del Maestro deve essere condivisa dal discepolo.
“Per l’eucaristia sentiamo gli altri con intensità nuova: invece di minacce e di nemici troviamo compagne e compagni di viaggio. È questo il sogno di Dio, la terra promessa verso cui tendiamo, quando usciamo dalla schiavitù” (dal Messaggio per la Quaresima 24).