24.03.2016 – Giovedì Santo: L’incomprensibile che si svela!

24.03.2016 – Giovedì Santo: L’incomprensibile che si svela!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Depose le vesti, quelle sue, per prendere un asciugamano dato da altri. È il segno più evidente di un qualcosa che sta accadendo per l’umanità.
Le vesti vogliono esprimere chi sono io, l’abito su misura per me, che mi fa essere, dentro cui mi sento a mio agio. Ma che possono anche camuffare la verità di me stesso, nascondendola dietro un’immagine che copre anche una eventuale sporcizia interiore.
Depose le vesti. Gesù esce dall’im-magine che anche i discepoli si sono fatti di Lui, uno da adorare e da servire, uno che è certamente più grande.
E invece Dio non è così!
Prende un asciugamano e se lo cinge intorno alla vita come un nuovo abito che dice la sua vera identità, ciò che c’è dentro per davvero. Un amore che si piega perché solo così si può rendere evidente; lava i piedi e l’evidenza è al massimo grado quello dello schiavo.
È il segno ultimo che Gesù lascia: sapendo che uscito da Dio, a Dio tornava, dà un segno più chiaro possibile.
Gesù dice a me e a te: sono davanti a voi come uno che vi serve. Cosa volete? Pietro non vuole che lo tocchi e si sente dire: allora ti tiri fuori dalla mia vita! Non sia mai ribatte Pietro. Con ciò si comprende chi è il discepolo di Gesù: uno che da ricco di un po’ di tutto, anche della fede, anche di Dio, si fa povero per incontrare l’uomo, ogni uomo e amarlo non col proprio cuore ma con quello di Dio che tutto dona e nulla chiede. Egli sa che questo amore è la vera buona notizia che trasforma i cuori.

RILIEVI:
• È del tutto probabile che ci sia anche Giuda se dice: non tutti siete puri. Gesù non emette un giudizio! Quindi si può lavare i piedi anche a chi fa o ci fa del male.
• Il gesto di lavare i piedi è in se stesso già eloquente, colpisce intensamente e comunica molte cose. Sono i piedi che hanno camminato con Gesù e che sono stati trasformati da quel cammino. Sono piedi, quelli degli apostoli, che cammineranno poi per annunciare Gesù. Sono piedi liberi quelli del discepoli del Signore, tanto che devono essere anche liberati dalla polvere qualora l’annuncio del Vangelo incontrasse un rifiuto. Fa pensare il passo di Isaia: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero…» (Is 52,7). Gesù lava i piedi e invita a compiere lo stesso suo gesto reciprocamente. Credere in Gesù significa camminare nella vita radicati e fiduciosi in Colui che ha lavato i nostri piedi, ha guarito le nostre radici, è la roccia che ci dona stabilità, e noi siamo chiamati a essere così per gli altri. Persone che rimettono in cammino nella fiducia, nel servizio, nell’amore.
• Oggi si esprime in accoglienza, ascolto, abbassarsi. E si traducono in apertura di cuore, attenzione senza distrazioni – sono qui solo per te! – cogliere il punto di vista da cui l’altro guarda per non sbagliare approccio. Lavare i piedi agli altri è come dire: ti ho ascoltato e ora capisco meglio il tuo problema, come sei potuto giungere a questa scelta, al tuo dramma. E posso starti vicino!