26.12.2015 – Santo Stefano: Quando la vista si spende, viene la luce!

26.12.2015 – Santo Stefano: Quando la vista si spende, viene la luce!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Natale 2015,

“Ecco contemplo i cieli aperti e Gesù!” (At 7,56).

Arriva un tempo in cui ce la dobbiamo vedere con Gesù sia per la relazione che abbiamo con Lui e sia conseguenze che ne scaturiscono.

Se infatti è vero che ci sono persone felici di questo nostro rapporto e desiderano sentir parlare delle cose di Dio, ce ne possono essere altre che provano un certo fastidio.

Nel primo caso ricordiamo la gioia di Santa Scolastica che, al rifiuto del fratello San Benedetto, dell’attardarsi di una donna al di dentro di un monastero, invocò un temporale e così i due, come commenta San Gregorio Magno, “trascorsero tutta la notte vegliando e si saziarono di sacri colloqui raccontandosi l’un l’altro le esperienze della vita spirituale”.

Nel caso del rifiuto abbiamo l’esempio di Pietro che, non potendo sopportare che Gesù parli di croce, prova a dissuaderlo. È probabile che Pietro voglia qui ridurre l’esperienza di Gesù diluendola come si fa con una sostanza quando la si vuol rendere meno efficace.

L’esperienza di Stefano c’insegna a vivere la carità nella verità perché è comunque amore esprimere ciò che uno prova e vive come esperienza di Gesù.

Anche la piccola Maria Goretti, assalita da chi voleva approfittare di lei, gli lancia il perdono mentre la sta uccidendo. E la storia non finisce lì se, un giorno, anche la mamma di fronte a quell’omicida, che le chiede perdono, dice: “vi ha perdonato mia figlia, vi ha perdonato Gesù, come posso non perdonarvi io?”.

È un vero contemplare i cieli aperti e Gesù!

I cieli si aprono ai testimoni della fede che per Gesù sono pronti a perdere reputazione e vita.

Chi vuol salvare il buon nome, che si dica sempre bene di lui e da tutti, non può vedere ciò che vedono gli esseri liberi da questo mondo con le sue illusioni e i suoi paraocchi.

Nel mondo infatti ci si deve spendere per le persone e per il bene e non per ciò che passa o è fuorviante.