28.02.2016 – 3^ Quaresima: Seminare la speranza

28.02.2016 – 3^ Quaresima: Seminare la speranza

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Se non vi convertite (Lc 13,3).

Cosa pensa e chiede Gesù? Egli ci invita a dare alla vita la giusta direzione ed è quella che conduce al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, Colui che è presente e vive con gli uomini.

Gesù sta parlando della conversione al Dio di sempre ma che ora si è reso in Lui visibile. È Lui colui che cerca i frutti in noi!

E quali?

Se Gesù è la stessa Parola che il Padre ha inserito nella storia dell’umanità, così ognuno di noi è un piccolo seme di Parola di Dio che è gettato nel terreno del mondo. Per cui la conversione è comprendere qual è il progetto su ciascuno, su di me e su di te e sentirsene responsabili. L’umanità allora porta frutto per i semi che crescono; e ognuno di noi ha in sé un germe di vita indistruttibile.

Per questo Gesù si meraviglia che non ci sono frutti. Vuol dire che non si è messo a frutto il potenziale dell’essere cristiani e di uomini di buona volontà.

Il tatto.

Dio invita Mosè a togliersi i sandali perché il suolo che i suoi piedi toccano è santo. Dio invita Mosè a un con-tatto forte con la sua presenza. Il roveto brucia e quindi anche produce calore. L’incontro di Mosè con Dio rivela il tatto di Dio per il suo popolo poiché le sue sofferenze lo hanno toccato.

Anche alcuni fatti di cronaca hanno toccato le persone e coloro che sono morti sono stati travolti dalle armi e dalle pietre.

Gesù viene toccato dalla storia e dimostra un tatto particolare nel mettere mano a ciò che succede.

Nella parabola il padrone del fico vuole toccarlo per tagliarlo mentre il vignaiolo propone di avere ancora un po’ di tatto nei confronti dell’albero ancora sterile.

È necessario ancora provare a zappare e a concimare cioè coltivare, favorendo la crescita del frutto, che, se muore sotto terra, tuttavia è per poter uscire poi in superficie come frutto buono.

È questione di tatto: come ci mettiamo alla presenza di Dio, come guardiamo la storia, come entriamo in contatto con ciò di cui dobbiamo prenderci cura.

Proviamo ancora a zappare e concimare, può darsi che il seme faccia fatica a sbocciare!

Conclusione per noi

Gesù deve aver trovato solo foglie! Egli non cerca la parte esterna che non è la sostanza.

Per noi può ben indicare la pratica esteriore, diciamo fatta di riti, e non di quella interiore sostanziosa che produce amore.

Anche noi potremmo andare da Gesù a chiedere cosa ne pensa dei fatti di cronaca di oggi per poter carpire qualche risposta arrabbiata e severa. Ma Lui dice sempre: tutti si devono convertire all’amore, compresi voi che mi offrite incensi che sono fumo e lodi che sono semplici parole. Bisogna amare e produrre amore! Amatevi e amate tutti! Non ci vuole altro!