11.04.2021 – 2^ Domenica di Pasqua: Gesù dà senso allo stare insieme (Gv 20,19-31)

11.04.2021 – 2^ Domenica di Pasqua: Gesù dà senso allo stare insieme (Gv 20,19-31)

Pubblicato da admin, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

I punti salienti del vangelo di oggi.

1.   Pace a voi!

Gesù saluta con le parole note ma dal sapore nuovo:”Schalom – Pace a voi” che è per eccellenza il dono dei tempi messianici. È questo il primo dono del Risorto.

2.   Io mando voi! 

Come il Padre ha mandato Me, anche io mando voi!  A cui fa eco l’altra frase che dice l’anima del mandato: “Come il Padre ha amato Me, così anch’io ho amato voi”.

Il compito dei credenti, è prolungare nel mondo, con il loro amore, l’amore stesso del Padre e del Figlio, che è stato in loro riversato. E come Gesù così la comunità cristiana, deve essere espressione del suo amore. Attraverso la carezza, che è un gesto di tenerezza comprensibile a tutti.

3.   Misericordia

“Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.  Gli inviati devono portare con se la misericordia da donare a tutti.

Qui abbiamo il sacramento della riconciliazione che è dono prezioso accordato ai discepoli come servizio da rendere e di carica onorifico. Ci è stato fatto per recuperare la vita che è stata cancellata o incrinata dal peccato.

Ma le parole di Gesù hanno un significato più profondo più ampio.

Perdonare il peccato, significa far scomparire il mondo ingiusto e vecchio, quello in cui si usano le mani per fare del male all’uomo.  E la comunità di Gesù, con lui al centro, lo fa irradiando l’Amore ricevuto che emana luce.

E allora chi, vivendo nel peccato, si sente attratto dalla luce di questo amore ed entra a farne parte, il suo passato viene completamente cancellato; mentre chi, facendo il male, odia la luce, rimane nelle tenebre e rimane la presenza della loro colpa e del loro peccato.

4.        Insieme

Tommaso, uno dei dodici, non era con loro. Aveva accettato di far parte di un gruppo di persone solo perché chiamato da Gesù e solo perché c’era Lui presente. Ma ora che Egli è morto che motivo c’è di stare insieme?

Tra le altre cose che lo disturbano ci può essere benissimo l’invidia per gli altri, perché loro hanno visto, credono, e lui è rimasto escluso. Per cui quando glielo dicono, egli non può che dire: se non vedo i segni della passione, non posso crederci.

Ed ecco cosa accade.

“Vieni qua” – gli disse Gesù tornato apposta per lui. Come dire: ti voglio far contento. Hai anche tu le tue buone ragioni -; “non essere incredulo”, – non continuare a crogiolarti nei dubbi che ti conducono a perdere la fede -; “sii credente”, vivi cioè la fede che sono Io; acquista sicurezza in Me. Non essere uno che viaggia in autonomia, ma credente insieme ai credenti in Me.

5.   Io, Risorto, vivo nella mia Chiesa.

Come si vede Gesù entra nei punti più nevralgici della nostra vita dove tutto rischia di fermarsi. Egli viene a sbloccarci, in modo particolare, là dove le circostanze e gli eventi diventano ostacoli giganteschi.

Paradossalmente anche Lui in croce, che resta sempre lì senza passare a Lui che risorge, lo può diventare. Gesù in croce che non risorge in noi e fuori di noi, ci chiude nella sua parabola umana che lì si conclude.

Gesù Risorto arriva a porte chiuse e scardina la barriera alzata dall’immagine fissa del Crocifisso nella mente. Come a dire: è sì necessario passare per il calvario, ma non per fermarsi lì! Così è necessaria la sofferenza che ti provoca tristezza, ma perché si tramuti in gioia.

Ama e capirai perché nell’Amore c’è un misto di tutto – fatica, dolore, disagio, imprevisti – in grado di generare una cosa nuova dal contenuto che ha sapore di pace, gioia e pienezza.

Conclusione

Le nostre parrocchie non dovrebbero pian piano trasformarsi da “quelli che vanno in Chiesa” a “coloro che testimoniano che Gesù è vivo”?  Strumenti piccoli, poveri quanto si vuole, ma che fanno cantare la misericordia del Signore.

I cristiani non dovranno e non potranno mai essere segno di potere per risolvere i grandi problemi, ma hanno il potere con la loro vita di essere sempre e dovunque un “segno” del Risorto (Tonino Bello).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *