09.04.2023 – Domenica di Pasqua: Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò (Gv 20,5)

09.04.2023 – Domenica di Pasqua: Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò (Gv 20,5)

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Ascoltando il vangelo della Pasqua, notiamo che è tutta una corsa. La prima a correre è Maria di Magdala, che fugge ad avvertire Pietro e il discepolo prediletto. E i due di corsa vanno al sepolcro. Anche se arrivato prima, “l’altro discepolo” non entra nel sepolcro; si limita a vedere che i teli erano posati per terra: diventa così il secondo testimone della mancanza del corpo. Attende l’arrivo di Pietro. Questi appena giunto sul posto entra e osserva anche lui i teli per terra, mentre il sudario lo vede ben piegato in altra posizione. Simile panorama non fa pensare ad un trafugamento o al rapimento di cadavere: se così fosse stato, i loro occhi avrebbero visto un gran disordine.
Dalla narrazione emerge un dato: Pietro vede, ma il segno non gli dice nulla. Il discepolo amato invece testimonia un altro tipo di visione: quella della fede. Non basta allora constatare la concretezza dei fatti per arrivare all’intelligenza della fede. Il discepolo amato vide i fatti e credette che in quei fatti ci fosse all’opera l’azione di Dio; interpretò che proprio lì avesse agito la potenza del Signore. Saranno poi i primi cristiani ad essere aiutati dalla Scrittura nel comprendere i “teli posati là” e il “sepolcro vuoto”.
È bello vedere nel discepolo amato, colui che realmente ha vissuto con Gesù intimamente e profondamente. A lui è stato sufficiente osservare e subito interpreta “quei teli”.
Evidentemente non ha mai dubitato della parola del “suo” Maestro: fin dal primo momento ha creduto che lui fosse il Figlio di Dio, degno di fiducia, a partire dal suo comportamento coerente e fecondo.
Anche oggi la figura di questo discepolo non è difficile da trovare: si tratta di donne e di uomini che decidono subito, che non si lasciano intimorire, che non rimangono indifferenti, che scelgono di seguire Lui, che ha cambiato la loro vita, senza “se” e senza “ma”. Chiediamo questa grazia anche per noi.