09.08.2020 – 19^ Tempo Ordinario: La notte che non ha oscurità

09.08.2020 – 19^ Tempo Ordinario: La notte che non ha oscurità

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Sul finire della notte Gesù andò verso di loro camminando sul mare”

Il suo amore prima “costringe” loro ad andare in mare e poi “spinge” Lui a soccorrerli camminando sulle acque agitate. Sembra un controsenso: prima devono andare e poi si va in soccorso. E invece c’è una verità molto pratica: la notte, quella oscura della vita, va vissuta con tutte le sue traversie. Ed è così che si sperimenta la precarietà e la provvisorietà.

In più c’è il siparietto di Pietro che inizialmente riesce ad imitare Gesù ma poi affonda. Che pensi forse, con orgoglio spirituale, ad un futuro pieno di successi? Un pensiero che da potente, lo porta al crollo!

Cosa dunque sta accadendo? Si vede con chiarezza quanto sia indispensabile la presenza di Gesù che è in grado risolvere anche ciò che sembra impossibile. Pietro non ce la fa e viene salvato e, quando entrano insieme nella barca, il vento cessa.

Perché ancora dubitare? È qui il punto fragile e dolente ma decisivo: per Gesù e con Gesù si può giocare tutto. Ma è necessario evitare di credere e di pensare di potercela fare da soli. Che forse si rimane per davvero soli perché ci si ferma al fantasma e non si crede al fatto che Dio si è fatto uomo proprio per noi?

Egli stesso viene a dirci: coraggio sono Io, non abbiate paura! Questa è la parola capace di squarciare ogni tenebra, trasformare ogni momento di tristezza, dare senso ad ogni fatica per sopravvivere.

E allora non c’è da chiedere a Gesù  di poter camminare sulle acque, ma di poterlo seguire verso il calvario; e andargli dietro e scoprire che Egli non  fa tacere solo il vento e il mare, ma tutto ciò che non è amore. Egli abbraccia la debolezza della croce, anzi la forza immensa della croce, e per questo può andare in aiuto di chiunque è sorpreso al largo, è catturato dalla tempesta, sta affondando. Può venire dentro la nostra poca fede, camminando sulla morte, a salvarci da tutti i naufragi.  E il grido diverrà abbraccio, tra l’uomo e il suo Dio

Chiediamogli:

Resta con noi, Signore! Se ci sei tu, possiamo lanciarci a vivere questa vita protesi a far di tutto perché Tu, Gesù, non manchi.

Se hai detto: “Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20) allora ci daremo da fare perché siamo uniti in Te, nella tua volontà, che è soprattutto una: “che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 13,34).

E un tale Amore, che ti genera fra noi, illuminerà la nostra notte così da poter dire in verità: la mia, la nostra notte non ha oscurità!