21.10.2018 – 29^ Tempo Ordinario: IL SERVIZIO DEL CALICE!

21.10.2018 – 29^ Tempo Ordinario: IL SERVIZIO DEL CALICE!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Il calice che io bevo, anche voi lo berrete” (Mc 10,39).

È un calice che contiene la sofferenza propria e quella dell’umanità.

Già Isaia diceva:

“Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità” (53,11).

 E la lettera agli Ebrei conferma:

“Egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato” (Eb 4, 15).

Siamo ad una svolta storica dove uno non è più quel capro espiatorio sul quale si scarica tutta la colpa e poi tutti sono tranquilli, ma è Gesù stesso che si fa carico di tutto per amore!

Ecco il nuovo servizio all’umanità: vincere l’egoismo e la superbia rimanendo ancorati alla terra – vivere accanto! – che, pur calpestata, dona ancora frutti.

Gesù prima di bere fino in fondo quel calice, celebrerà il rito della bellezza dei piedi sporchi, lavati, inaugurando la stagione già prevista da Isaia:

“Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza” (Is 52,7).

È bello il connubio tra il servizio e l’annuncio della buona notizia di Dio che si fa vicino e si pone, sotto, prima di mettersi accanto!

Gesù conclude:

“il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per  servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10,45)

È un servizio dunque di una vita che si dona.

In concreto: essere ogni momento e per ognuno un dono.

Il dono è dire di continuo: io sono qui per te! E quindi un essere vicino, farsi prossimo.

Anzi di più: tu sei mio fratello, mia sorella, consanguineo per il corpo di Cristo ma anche perché nati da Dio tu e io, immagine sua.

Io mi ritrovo in te e tu in me, ciò che faccio a te, lo faccio a me.

Anzi di più: ciò che io faccio a te e tu a me, fa “felice” Dio – è come dargli una gioia immensa! – perché è Egli stesso che ne risente perché si realizza in noi e tra noi la sua stessa vita.

Come essere vicini?

  • Ascoltare mettendosi nei panni dell’altro;
  • Vivere insieme quella situazione;
  • Dare garanzia di una presenza costante.

Il calice di Gesù è un calice colmo della realtà umana più difficile, della tipologia da scarto. È l’amore vissuto concretamente.