30.09.2018 – 26^ Tempo Ordinario: OLTRE IL PROPRIO BENE!

30.09.2018 – 26^ Tempo Ordinario: OLTRE IL PROPRIO BENE!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Chi non è contro di noi, è per noi.   (Mc 9,40)

Dio si fa uomo e con ciò abbraccia tutto l’uomo e tutta l’umanità. E dichiara che il suo principale interesse non è quello di mettere la firma ovunque, ma che ovunque ci sia la firma dell’amore.

Per questo egli continua:

«Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa» (Mc 9,41).

Non c’è da chiedersi quando si cammina e si ha sete se quel bicchiere d’acqua fresca viene da un santo o un peccatore, va bevuto e si ringrazia. Chiunque lo dà è benedetto da Dio!

Non si può privatizzare Gesù e il suo Spirito. Questo accade quando vogliamo essere noi a giudicare se una cosa è buona o meno. In realtà c’è un bene che può provenire da noi e può inorgoglirci d’averlo compiuto e c’è un bene che viene dallo Spirito e ci può destabilizzare sorprendendoci.

È questo bene che non va impedito perché sarebbe frenare l’avvento del Regno di Dio.

Come fare?

Tenere bene in mente che ciò che non è contro è a favore. Ed è contro ciò che non è Amore, mentre dove si agisce per Amore là c’è il dito di Dio. L’egoismo è contro, mentre il dono di sé, ogni dono di sé, è a favore.

Così la ricchezza sottratta al bene è contro e diventa come una maledizione mentre quella distribuita è a favore ed è benedizione. Ognuno è a suo modo ricco e può autodistruggersi servendosene per sé oppure può salvarsi donando, comunicando.

Se c’è allora qualcosa da escludere e tagliare, sembra dire Gesù, bisogna cercare anzitutto in noi stessi: «Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala» (9,43);

Va purificata la mano perché si muova a sorreggere l’altro evitando di cadere nell’arroganza di chi punta il dito contro di lui.

«E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo» (9,45);

Va purificato il piede perché si indirizzi verso la casa del vicino che magari è solo e non si diriga, mosso dal rancore, verso la vendetta; o porti in ambienti da evitare se inducono al male.

«E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via» (9,47).

Va purificato l’occhio perché veda il positivo e non solo il negativo che porta al giudizio, all’invidia e al sospetto creando situazioni insostenibili anche nella comunità cristiana.

Scegliendo di non escludere mai niente e nessuno, bensì di includere tutti, persino quanti oppongono «resistenza» (Gc 5,6) al disegno di salvezza, il Signore Gesù ci ha mostrato quanta misericordia può scaturire da un cuore che si lascia raggiungere e trafiggere dal volto del fratello, fino ad averne una compassione libera e infinita.

Per abbracciare un simile modo di vivere, bisogna essere disposti a pagare qualsiasi prezzo. Soprattutto occorre non avere paura di rimanere nel numero di «questi piccoli» (Mc 9,42) che, bisognosi di «bere un bicchiere d’acqua» (9,41), attestano il cuore accogliente di Dio, rendendolo accessibile a tutti.