8 Aprile – Al volo … Figli dello stesso Padre, tutti sulla stessa barca

8 Aprile – Al volo … Figli dello stesso Padre, tutti sulla stessa barca

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Al Volo,

Figli dello stesso Padre, tutti sulla stessa barca

Caro direttore,
un uomo di Dio argentino, rappresentante supremo della Chiesa universale, solo dentro un colonnato a forma di abbraccio. Il mondo fuori tace. Il vuoto immenso di Piazza San Pietro sembra invitarci: come una vertigine, come il mare in tempesta che attrae i marinai, Dio clicca su Reset e ci ricorda che siamo formiche su un Pianeta formica in un Universo che di certo non ruota attorno a noi.
Fosse un invito? Fosse che davvero siamo chiamati a essere fratelli perché figli di uno stesso Padre? Sulla stessa barca perché intimamente interconnessi… Intanto anche il cielo sembra un vuoto, da riempire quando finirà il Reset. Nell’attesa rimane un piccolo uomo vestito di bianco che proclama parole potenti a un mondo sospeso. «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo, Svegliati Signore». Lo scriveranno sui libri di storia: un capo che non dà ordini e soluzioni per salvarci ma ci dice che non ci si salva da soli e, allo stesso tempo, indica il Crocifisso e non se stesso.

(A.P.Roma – anche la foto è sua)

(tratto da Avvenire del 29.03.2020)
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“Rinunciare alla messa è un atto di generosità”
Certo, dice il Card. Bassetti, “è la prima volta che la Settimana Santa viene celebrata in questo modo senza concorso dei fedeli ma ciò non significa rinunciare a vivere appieno questi giorni”, tanto da chiedersi: “Dov’è la nostra fede? Nella parola o in un luogo?”. L’impossibilità di poter partecipare alle Messe di Pasqua quest’anno è un atto di generosità. E’ un nostro dovere il rispetto verso quanti, nell’emergenza, sono in prima linea e, con grande rischio per la loro sicurezza, curano gli ammalati e non fanno mancare tutto ciò che è di prima necessità”. Più che soffiare sulla paura, più che attardarci sui distinguo, più che puntare i riflettori sulle limitazioni e sui divieti, la Chiesa sente una responsabilità enorme di prossimità al Paese.” (intervista al Corriere delle Sera)
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SEI TU, GESÙ CROCIFISSO E ABBANDONATO!
(titoli dallo scritto di Chiara Lubich)

MIO IL DOLORE DELLE ANIME ACCANTO: È QUELLO IL MIO GESÙ.

Un “Gesù” inedito, sempre diverso
per quanto diversi possono essere i dolori.
Ma pur sempre Gesù. Ed è il “mio” Gesù.

Ogni incontro con la sofferenza presa e assunta
è incontro con Lui, Gesù. Non è più senza nome.

Ed allora ogni anima che mi dona il suo dolore,
mi dona Lui, Gesù.

E facendolo mio, posso stringere rapporto
ancor più intimo con Lui che pochi vogliono e molti rifiutano

MIO TUTTO CIÒ CHE NON È PACE, GAUDIO, BELLO, AMABILE, SERENO… IN UNA PAROLA: CIÒ CHE NON È PARADISO GESÙ

È la conseguenza di un amore appassionato
che si dirige là dove è il suo amato.
Lo sente come esigenza fino a sentirsi spinto.

È scelta controcorrente perché ritorni la corrente giusta:
la “non pace”, l’ “assenza” di gaudio,
di bellezza, di amabilità, di serenità fatte proprie dall’Amore
si annullano e producono il paradiso
dove esse brillano costantemente in positivo.

L’Amore le ricrea riproponendole
nella vera autenticità e purezza:
la pace interiore, il gaudio che investe tutta la persona,
la bellezza al di là dell’apparenza, l’amabilità conquistata,
la serenità in ogni circostanza buona e meno buona.

Un paradiso nel “non paradiso”!
Vita nuova, inedita, appassionante!

(Dip – continua)
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Pensiero del giorno

Dal Vangelo secondo Matteo 26,14-25

IN VERITÀ VI DICO: UNO DI VOI MI TRADIRÀ!

Ora come allora ognuno entra nell’incertezza, tocca la propria fragilità e chiede: ‘sono forse io, Signore?’ È il momento dello sguardo interiore che verifica la nostra posizione. È la prova di appartenenza che diventa poi vera testimonianza.
È dunque l’ “ora” di dimostrare se quel Gesù a chi si è sempre detto ‘Ti voglio bene’, è per davvero anche ‘l’unico bene’. È certamente l’ occasione della prova d’Amore! Continuare, cioè, a credere al suo Amore nonostante tutto, senza vedere e senza sentire, ma sicuri di Lui che, alla maniera sua, ci conduce in un’altra dimensione dove tutto sembra scomparire mentre solo Lui resta.
Non tradirlo è stare in questa oscurità, in questa assenza sicuri dell’Amore del Padre che come ha sorretto Lui sorregge anche noi, e che è sempre possibile Amare nei tempi e nei modi segnati dalla Sua Volontà nel momento presente.

clicca sotto per effettuare il download del volo del 8 Aprile 2020

Settimanale Parrocchia San Valentino in Villantria