Dal diario di un ammalato

Dal diario di un ammalato

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Credo con la semplicità di un bambino che in ogni cosa, e innanzitutto nel dolore, c’è l’amore di Dio. Ora che i limiti della salute si fanno sentire, lasciatemi procedere lungo la mia via crucis senza distogliermi da essa. È un dono della sua immensa bontà. È tramite quella che egli mi introduce nell’Amore.
Non ho un organo che funzioni bene. Ma la malattia non la temo. Vissuta in lui, porta frutto. Se l’anima è costantemente radicata in Dio e non si distrae da lui, ogni cosa che si fa è sempre un atto d’amore, ed è Amore.
Sto continuando fra alti e bassi, in un esercizio che richiede di morire a sé stessi in modo sempre più radicale. È così che divento un altro Gesù.
Dio mio! Una grande grazia ti chiedo: quella di poter camminare sempre senza distrarmi nella via verso l’incredibile meta che siamo chiamati a raggiungere: la santità. In quella via che mi hai preparato io ti trovo, lì ti troverò pienamente al termine di essa. Te la chiedo per me e per i miei fratelli, con le vie dei quali la mia si intreccia. (Angelo – Italia)

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