LA FABBRICA DEI SANTI

LA FABBRICA DEI SANTI

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,

Il prefetto della Congregazione delle cause dei santi,  card. Angelo Amato, spiega come si svolgono i processi di canonizzazione.

E l’ultima novità di Francesco: è innalzato agli altari anche chi offre la vita.

Come si svolge una giornata alla “Fabbrica dei santi”, dove lo straordinario è ordinario? Siamo andati a conoscerla da vicino con una guida d’eccezione, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. «Come dice il nome della Congregazione, portiamo avanti le “cause”, di canonizzazione o beatificazione, quindi si tratta a tutti gli effetti di un tribunale», spiega.

È qui che giungono per una verifica accuratissima i dossier preparati nelle diocesi sulle virtù eroiche, il martirio o l’offerta della vita di laici, sacerdoti e religiosi. Lo staff fisso è di 30 persone, ma vi collaborano un centinaio di teologi consultori e una sessantina di studiosi di storia convocati a seconda dei casi, nonché una consulta medica con numerosi specialisti internazionali.

Ci sono poi i postulatori, una specie di avvocati che promuovono le cause specifiche, seguendo l’iter canonico e in dialogo costante con la Congregazione.

«Insomma, è un lavoro molto impegnativo e talvolta complicato, anche perché alla Congregazione appartengono anche una quarantina tra cardinali e vescovi che si riuniscono due volte al mese nella così detta “Ordinaria”, in cui si decidono le cause». Cause divise per categorie: sulle virtù eroiche, sul martirio, sull’offerta della vita e sul miracolo. Su cui sarà il Papa a dire l’ultima parola, emanando il decreto di approvazione.

Ma i Papi hanno delle preferenze, in fatto di santità? Con Giovanni Paolo II furono approvate le canonizzazioni di molti laici. Francesco pare prediligere i missionari. Il cardinale sorride.

«Le racconto un aneddoto. Papa Francesco è stato eletto nel marzo 2013. A maggio ci fu la prima canonizzazione fatta da lui e tra i santi c’erano gli 813 martiri di Otranto. Quando sono andato a salutarlo, era contento e mi ha detto: “Io con una sola canonizzazione ho superato tutti i miei predecessori!”.

Papa Francesco ci tiene a promuovere la santità e a farla vedere, farla contemplare e così ammirare e diffondere. I Papi, e soprattutto Francesco, desiderano questo».

I martiri di Otranto furono uccisi dai turchi per aver rifiutato la conversione all’islam. Era il 1480, ma oltre cinquecento anni dopo la situazione si ripete sotto la bandiera del Califfato. E forse, nel futuro prossimo, ricorderemo i martiri di Daesh. «Io credo di sì. Sta procedendo bene, ad esempio, la causa di padre Jacques Hamel, il sacerdote francese ucciso in maniera così scioccante mentre celebrava la Messa. E il fenomeno è ancora in atto».

Angelo Pegoraro in “credere” n. 32/2017 – 1 puntata