Quando si dice mentalità corrente

Quando si dice mentalità corrente

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,

Un po’ dappertutto si sta facendo sempre più strada, e per giunta percorribile più o meno da tutti, che in determinate occasioni religiose (Battesimo,    Cresima, Matrimonio e funerali), sia doveroso ricevere la Comunione, come atto dovuto a chi in quel momento o è il festeggiato o viene salutato perché defunto.

Certamente fare la Comunione è una cosa bella e importante, – purché naturalmente la si possa   ricevere: si sia cioè in grazia di Dio e, se è molto tempo che non ci si accosta, ci si è prima confessati – però non può mai diventare un dovere per rispetto a qualcuno. Nessuno si deve sentire obbligato a farla, tantomeno dietro la spinta di qualcuno.

È invece importante sapere che anche coloro che non    possono accedere all’Eucaristia – come, ad esempio, i conviventi e, in genere, chi non si è sposato in Chiesa – hanno altre possibilità d’incontro con Gesù.

Eccole:

 

  • nella Parola di Dio che viene letta o ascoltata;
  • nel fratello e la sorella soprattutto chi è più nel bisogno;
  • in se stessi perché Dio vi prende stanza quando viviamo bene la sua volontà nell’attimo presente;
  • nei Pastori che guidano e orientano.
  • e, in particolare oggi, in mezzo a coloro che si amano come ha fatto Gesù.

 

Non è allora reale dire che si è privati dell’incontro con Gesù, quando non si può fare la comunione, ma solo spronati a cercarlo in altri modi e anche a rivedere – se lo si vuole – la propria posizione per mettersi in cammino – come affermano i giovani conviventi ai corsi di preparazione al matrimonio – “verso una realtà più completa” che è indice – dicono ancora loro – di una “maturazione avvenuta”.

Che lo Spirito Santo ci dia la luce necessaria per vedere le cose nella verità.